Bonus benzina da 200 euro: ecco come funziona e a chi spetta il contributo

Aspettando che il taglio di 25 centesimi al litro sulle accise dei carburanti introdotto, fino alla fine di aprile, dal decreto anti-rincari di venerdì scorso arrivi effettivamente ai distributori, facendo calare il prezzo di benzina e diesel alla pompa e dando così un po’ di respiro agli automobilisti, c’è anche un’altra misura introdotta dallo stesso decreto a supportare le spese per i carburanti: il bonus benzina.

Come funziona il bonus benzina

Il bonus benzina è un buono, dal valore di 200 euro, che le aziende possono concedere ai propri dipendenti per attenuare l’impatto di una delle voci di spesa più impattanti delle ultime settimane delle famiglie dei lavori. In pratica, le aziende possono concedere fino a 200 euro di buoni benzina esentasse per il 2022.

Buono carburante da 200 euro esentasse concesso dalle imprese ai lavoratori

Il sostegno governativo prevede che “l’importo del valore di buoni benzina o analoghi titoli ceduti a titolo gratuito da aziende private ai lavoratori dipendenti per l’acquisto di carburanti, nel limite di euro 200 per lavoratore non concorre alla formazione del reddito”. In altre parole, così come accade per altri benefit di welfare aziendale, il bonus benzina che viene dalle aziende ai lavoratori dipendente non viene considerato retribuzione e, quindi, non viene sottoposto a tassazione o a contribuzione. Trattandosi di 200 euro netti sia per il datore di lavoro che per il dipendente la misura risulta vantaggiosa per entrambi i soggetti.

Probabile che i dettagli dell’erogazione del bonus benzina vengano regolati nell’ambito di accordi tra imprese e sindacati, ma non è da escludere che le aziende concedano il benefit carburanti unilateralmente.