BYD: prosegue l’offensiva europea, possibile fabbrica in Germania
Favorita per opposizione ai dazi e infrastrutture già disponibili
BYD vuole diventare uno dei brand più importanti a livello europeo. L’ha dichiarato in più di un’occasione, aumentando i propri modelli e preparando lo sbarco in Europa anche nella produzione. Tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026 apriranno gli stabilimenti in Ungheria e Turchia, a cui potrebbe aggiungersene uno in Germania.
I dazi e l’espansione
L’espansione a livello europeo è uno dei motivi dell’avvio della produzione nel Vecchio Continente, con oltre mezzo milione di auto all’anno con i due impianti già programmati, ma così facendo BYD potrebbe evitare i dazi imposti dall’Unione Europea, per le auto elettriche provenienti dalla Cina, che sfiorano anche il 40%. Producendo direttamente in Europa, non ci sarebbe questo problema, riducendo così sia i costi per la casa cinese, sia potendo proporre veicoli a prezzi più competitivi.
Ma perché la Germania? Secondo quanto riportato da Reuters, innanzitutto per un motivo politico. Il paese tedesco si è mostrato contrario, nella propria posizione, sui dazi nei confronti della Cina e questo è ovviamente molto ben visto da Pechino. A differenza, ad esempio, dell’Italia, candidata anch’essa ad ospitare uno stabilimento BYD, nei mesi scorsi. Inoltre, potrebbero essere sfruttati degli impianti che si apprestano ad essere dismessi dal Gruppo Volkswagen.
Decisione ancora da prendere
La decisione, tuttavia, non è stata ancora presa da parte della casa cinese. Tra i motivi di dubbio, riportati dall’agenzia di stampa, ci sono gli alti costi del lavoro e la bassa flessibilità tedesca. Una decisione finale su un terzo stabilimento dipenderà anche dalle prestazioni di vendita di BYD in Europa e dall’utilizzo della capacità negli stabilimenti ungherese e turco. Entro la fine del 2025, tuttavia, è attesa una comunicazione definitiva su questo tema legato all’eventuale nuovo stabilimento.
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