Centouno Navi Vespro: la prova dello yacht a motore [VIDEO]
Le sensazioni di Maurizio Bulleri da Cannes
L’ambizione del cantiere Centouno Navi è grande. Costruire i migliori modelli in termini di ingegneria, prestazioni, design, stile e noi siamo pronti a giudicare la loro ‘opera prima’: Vespro. Il nome richiama il momento della giornata che preferisco, il tramonto, ma non mi farò intenerire dai sentimenti. In fondo uno yacht è un’opera di ingegneria navale. A proposito, l’ha progettata il fondatore del cantiere Marco Arnaboldi, che da 30 anni progetta imbarcazioni per alte prestazioni con propulsioni idrogetto, e questo conta. È affascinante e, osservandone il profilo, immagino le sue prestazioni, ammiro quanto sia moderna, fuori dalla tradizione, innovativa.
Le caratteristiche
Con un baglio di 4,6 m su una lunghezza di 16,5 m, sembra non abbiano voluto rinunciare alla comodità di ampi spazi. Ma allora come hanno fatto a renderla veloce? La costruzione è leggera, in sandwich, con un ibrido di carbonio e di vetro resina di vinlestre su base epossidica e anima in schiuma di PVC ad alta densità. Caratteristiche che offrono anche robustezza e rigidità, qualità indispensabili se vuoi correre. Fremo dalla voglia di provarla, ma prima vediamola. I fianchi del pozzetto sono abbattibili, per ampliare il piacere che dona questa terrazza sul mare e per offrire ancora più emozione, si avvicinano molto alla superficie. Le prese d’aria dei motori sono integrate nei montanti di poppa dell’hard-top, per portare ossigeno in camera di scoppio, ma anche per lavare (si dice così) la sala macchine con aria fresca. Sono molto più efficaci delle tradizionali prese d’aria, non certo dinamiche come queste.
Il salpa ancora verticale fa guadagnare volume sotto coperta perché richiede meno spazio per l’installazione. Questo permette di realizzare volendo una cabina per il marinaio a prua. Il profilo è purissimo, come il ponte con il materassino a filo del passaggio, ma c’è una falchetta che salva ed evita scivolate fuori bordo. Nel vertice, gli speaker. Il prendisole di poppa è walkaround, ma sono possibili altre configurazioni per esempio con materassini spostati sulle terrazze o con divani e zona pranzo al centro. Tutte facilmente ottenibili con pochi e rapidi movimenti. Sotto l’hard-top un living con divano a L e tavolo da pranzo e, sul fianco opposto, un altro divano e il mobile bar. Sotto coperta, un quadrato molto ampio con divano e cucina. Per renderla più solida e più aggressiva, non hanno forato lo scafo con gli oblò e la luce giunge attraverso un celino trasparente.
A prua, la cabina armatoriale con letto centrale, armadi con ante a specchio e cassetti. Il bagno è diviso in due: da una parte la doccia e dall’altra i servizi. Il bagno di servizio è nel quadrato. Verso poppa la cabina per gli ospiti. Decidete voi per quante persone, qui abbiamo un divano e un letto e, in mezzo, un mobile contenitore. Altri stipi lungo i fianchi. Le finiture sono molto curate, anche con i dettagli firmati. Essenze e laccati lucidi bianchi o neri definiscono il suo stile.
La prova
Le manette queste. Il timone non posso chiamarlo così: è un volante, con ritorno al centro. Gas e andiamo! I motori non sono potentissimi, ma le prestazioni sono straordinarie. Almeno questo è quello che ho trovato scritto, ma adesso la voglio provare e questa è una barca che mi riporta all’epoca delle competizioni. Il mare non è calmo. Tenetevi, perché faremo qualche salto, quando metteremo giù la manetta. In sala macchine, due motori Mann V8 da 1200 cavalli ciascuno e due idrogetti Marine Jet Power modello 350X. Queste propulsioni, gli idrogetti, vi danno una manovrabilità eccezionale. Guardate quanto è rapida nella rotazione e sono con i motori al minimo e sto usando il volante, con le manette pari. Quando ho trovato la mia rotta, che sarà in direzione del sole, lascio il volante, ritorna al centro, e do gas.
Spinta potentissima sin dai primi nodi, scia spettacolare, motori a 1670 giri minuto. Siamo già a 18 nodi, ho messo giù gli interceptor. La visuale, in questa situazione, è perfetta. Venti nodi, li sentite? Ci faranno divertire questi idrogetti. Trenta nodi, 200 55 litri/ora complessivi, il che significa che il rendimento è aumentato. Vado più veloce e il consumo per miglio è sceso. Navigazione perfetta, aspetto meraviglioso, barca stesa, ancora gas. Hanno fatto uno studio aerodinamico per evitare che fluisse aria all’interno del pozzetto e, in effetti, qua non c’è una bava di vento e poi i filetti fluidi sono spostati fuori dai montanti del tetto, in modo che anche a poppa i passeggeri stiano bene. Basta parlare di queste cose. Giù col gas.
In virata, si deve dare timone e tenerlo. Per chiuderla, per completarla, per fare tutta l’evoluzione, che in questo momento stiamo facendo a 40 nodi. Sentite come la carena arriva morbida, anche quando non prendiamo le onde con la prua, ma con una parte laterale dello scafo quella sotto il mascone. Questi occhi laterali concedono una visuale perfetta anche mentre si sta virando. Mano a mano che la velocità cresce, alzo gli interceptor. In questa maniera, correggo l’assetto e riesco anche ad aumentare l’efficienza. Quaranta nodi, siamo sotto gli 8 litri per miglio, velocità di crociera 48 nodi, ancora 8 l/miglio. Giù la manetta, su gli interceptor. Favolosa: 50, 53, 56 nodi… Spettacolare!
Anche con onda di traverso. Sono rimasto esterrefatto dalla prova di Vespro e mi chiedo come saranno Forza ed Eterea, i prossimi modelli di Centouno Navi, rispettivamente di 28 e 39 metri.
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