Salone di Ginevra 2020: emergenza coronavirus e le ripercussioni sulle case automobilistiche

Alcuni brand corrono ai ripari con le presentazioni in live streaming

Il Salone di Ginevra 2020 è stato cancellato e le conseguenze potrebbero andare ben oltre la semplice chiusura di un grande evento come il GIMS. Potrebbe trattarsi della goccia capace di rivoluzionare un format, ormai in voga da tantissimi anni, che forse non si sposa più alla perfezione con l'attuale era della digitalizzazione.
Salone di Ginevra 2020: emergenza coronavirus e le ripercussioni sulle case automobilistiche

L’attesissimo Salone di Ginevra 2020 avrebbe dovuto celebrare la 90esima edizione della tanto amata kermesse svizzera ma, come probabilmente ben sapete, il dilagarsi del Coronavirus ha fermato tutto e l’emergenza sanitaria ha prevalso sulla manifestazione automobilistica. Nella giornata di oggi saremmo dovuti partire verso la città di Ginevra, pronti a raccontarvi tutte le news dal mondo automobilistico e invece siamo in redazione, cercando di capire come poter veicolare al meglio tutte le news verso i nostri utenti. Allo stesso tempo però, ci chiediamo come le case potrebbero digerire una così grossa mancanza, un buco così profondo nelle loro strategie di lancio dei nuovi modelli.

Salone di Ginevra, si corre ai ripari con la digitalizzazione

Il governo svizzero ha infatti bloccato qualsiasi tipo di manifestazione che superi i 1000 partecipanti, per evitare che si crei un nuovo focolaio di trasmissione del virus, considerando anche la grande quantità di giornalisti italiani che avrebbero presenziato nei primi giorni, destinati alla stampa. Lo stop del Salone, non solo rappresenta una grandissima mancanza per la città di Ginevra, che si vede privata di oltre 600 mila turisti, giornalisti, espositori e clienti che avrebbero soggiornato e vissuto nella città svizzera per almeno 2 giorni, ma rappresenta anche un grosso imprevisto per produttori grandi, piccoli ma soprattutto per quelli emergenti. Il Salone infatti, è spesso visto come un trampolino di lancio per i nuovi costruttori, desiderosi di farsi conoscere al mondo o anche medio-grossi brand che hanno organizzato l’intera strategia basandosi sui lanci effettuati al Salone di Ginevra.

Basta prendere alcuni brand più piccoli come Pagani, Koenigsegg o Rimac che hanno investito milioni di euro per organizzare tutto l’evento e non è scontato che possano perdere parte o l’intero importo destinato alla manifestazione, dato che l’annullamento è arrivato dal governo e non dall’organizzazione del GIMS. I gruppi più grossi riusciranno sicuramente ad ammortizzare meglio questa perdita, mentre altri si sono riorganizzati alla velocità della luce per programmare delle presentazioni in live streaming, come Audi, Mercedes, BMW, Porsche e la stessa Koenigsegg. Non perdetevi inoltre la conferenza live che proclamerà l’Auto dell’anno 2020, (qui il link) in programma per le ore 15:00.

Il salone dell’auto è destinato a morire?

In una realtà sempre più dinamica, più digitalizzata e meno concreta non escludiamo l’ipotesi che in futuro questo format di esposizione andrà a svanire. Gli investimenti delle case sono esorbitanti, i ritorni incerti e la copertura mediatica può essere ottenuta ugualmente attraversi canali differenti, come ad esempio i live streaming. Mercedes ha iniziato proprio quest’anno ad ideare i lanci internazionali con dirette streaming, come avvenuto con la nuova GLA, senza invitare fisicamente i giornalisti in una location fisica. Allo stesso modo, altri produttori hanno preferito organizzarsi eventi privati per il lancio di nuovi modelli, come Lamborghini, Ford, Maserati, Volvo e Nissan, che hanno scelto di non partecipare al Salone quest’anno. Inoltre, organizzare una diretta live che può essere seguita da qualsiasi persona nel mondo, consente alle case di stabilire un contatto diretto con l’utente, più concreto e privo di altre mediazioni. Il prossimo mese sarebbe in programma il Salone di New York, la cui conferma è ancora incerta vista l’evoluzione della situazione Coronavirus che sta iniziando a dilagare anche negli States.

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