Opel Ascona: si ricordano i 50 anni [FOTO]

Tre serie dal 1970 al 1988

Il tributo a un vettura che rappresentò il ritorno della casa tedesca nel segmento delle berline di media categoria

Nel 1970, ovvero 50 anni fa, la nuova Opel Ascona rappresentò il seguito della produzione di medie berline dopo la storica Olympia. Il nome rimanda a una località svizzera che termina con la lettera “a”. Adottare denominazioni che finiscono con questa lettera divenne una prassi seguita dal costruttore, come ricordato.

Le celebrazioni

Una berlina ricercata dai collezionisti al pari di modelli sportivi come Manta e GT, anche in evidenza suoi palcoscenici sportivi. Nel 2020 si festeggiano i 50 anni di questo modello richiamando gli appassionati e prospettando diversi appuntamenti dalla partenza della stagione rally e la Bodensee Klassik tra il 7 e il 9 Maggio, anticipando sei Opel Ascona e sei Manta di prima generazione presenti nell’occasione, quindi un raduno il 28 giugno attendendo circa 100 esemplari di Opel Ascona e Manta A al Klassikertreffen di Rüsselsheim. Si stimano circa 30.000 visitatori, assieme a numerosi Opel club. Poi una riunione nei giorni 25- 27 settembre, pianificata dal collezionista ed esperto di Manta, Manfred Henning, a Timmendorfer Strand sulla costa baltica, dove fu presentata proprio la Opel Manta 50 anni fa, riprendendo ancora le indicazioni.

Tre serie

Opel Ascona, agli inizi degli anni ’70, rappresentava il prototipo della berlina sportiva con sbalzi ridotti, studiata per proporre una guida brillante. Un esemplare indirizzato a occupare il segmento tra Kadett e Rekord con diverse componenti in comune, come organi meccanici dalla prima e un propulsore più compatto di 1.584 cc da 68 cavalli (50 kW), oppure sulla S da 80 cavalli (59 kW), dalla seconda. Unità a cui era affiancato un cuore a quattro cilindri monoalbero più ampio da 1.897 cc, in grado di proporre 90 cavalli (66 kW) di potenza. Una gamma arricchita anche con un motore 1.2 da 60 cavalli (44 kW) nel mese di marzo del 1972.
La meccanica comprende sospensioni anteriori indipendenti con molle elicoidali e ammortizzatori telescopici, mentre l’asse posteriore rigido presenta due bracci longitudinali e barra Panhard. Assieme agli allestimenti base e lusso delle berline a 2 e 4 porte, a marzo del 1974 fu introdotta una variante station wagon denominata Voyage con finiture esterne che ricordavano il legno.
La gamma divenne più ampia già nella primavera del 1971, inserendo le Ascona 1.9 S e l’Ascona SR dotata di un propulsore 1.6 da 80 cavalli (59 kW), o un’unità 1.9 da 90 cavalli (66 kW) e per i motori più performanti, a richiesta, un cambio automatico a tre marce. La prima serie fu realizzata sino al periodo estivo del 1975, completando 691.438 esemplari di cui 75.570 wagon.
La seconda serie, la Ascona-B, è riconoscibile da alcune modifiche estetiche, valutando un frontale aggiornato e un’estensione maggiore pari a 20 cm, in funzione dell’abitabilità. Introdotto inizialmente anche un propulsore di 1.196 cc da 60 cavalli (44 kW), quindi nel 1978 un’unità da 1.998 cc in grado di proporre 100 cavalli (73 kW) e anche un più voluminoso 2.1 Diesel da 58 cavalli (43 kW). Sino al 1981 ne sono state realizzate e proposte 1.512.971 unità.
Quindi la Ascona-C, proposta il 18 settembre 1981 in occasione della kermesse a Francoforte, mettendo in evidenza l’impiego della trazione anteriore e rendendo più generoso anche il passo dai precedenti 2.518 mm a 2.574 mm, non intervenendo sulle altre dimensioni. Introdotte anche sospensioni McPherson, un nuovo assale retrostante e propulsori da 1.300 cc e 1.600 cc. Poi successivamente anche un 1.600 Diesel da 54 cavalli (40 kW) e un 1.800 cc con sistema a iniezione da 115 cavalli (85 kW). La Ascona-C 1.8i fu anche la prima vettura del marchio con catalizzatore. In totale 1.721.649 vetture per questa serie.

L’epopea nei rally

Impostate sulla seconda serie, furono sviluppate alcune versioni per le competizioni, in particolare sulla versione SR. Sulla Ascona impegnata all’Opel Euro Händler Team, Walter Röhrl e Jochen Berger vinsero il Campionato Europeo Rally del 1974, conquistando sei delle otto prove in programma, imponendosi nella serie raggranellando ben 120 punti. Un risultato ineguagliato. Basta ricordare che nel 1975 Röhrl e Berger si aggiudicarono il Rally dell’Acropoli, la prima vittoria di Opel nel Mondiale Rally, poco prima che fosse introdotta la generazione B della Ascona.
Quindi nel 1976 il reparto corse della casa lavorò su una cosiddetta “super-Ascona” in soli 400 modelli per l’omologazione sportiva. Consulente tecnico nell’operazione fu anche la nota Cosworth, sino allo sviluppo basato su un 4 cilindri della Rekord Diesel di un cuore bialbero a 16 valvole di 2.410 cc con 2 doppi carburatori Weber 48 DCOE per 240 cavalli trasmessi all’asse retrostante. In occasione del primo impegno sportivo al Rallye di Montecarlo del 1980, Anders Kullang sulla Opel Ascona 400 conquistò un promettente quarto posto assoluto in graduatoria. Poi il primo successo grazie a questa vettura già al Rally di Svezia firmato dall’equipaggio Kullang-Berglund. Quindi il Titolo Mondiale Piloti del 1982 con Walter Röhrl e Christian Geisdorfer.

Foto: Opel

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