Crisi chip: Bosch potenzia la propria fabbrica in Germania
Investimento di circa 50 milioni euro per l'ampliamento

Il periodo per il mondo automotive (e non solo) è molto complicato. Prima la pandemia, ora la guerra in Ucraina, mentre la crisi dei semiconduttori è sempre in corso e, secondo le stime, non si risolverà prima del 2023. Per affrontare questa carenza, Bosch ha deciso di ampliare ulteriormente la propria fabbrica tedesca di Reutlingen.
Per un investimento di circa 50 milioni di euro: “Questo nuovo investimento non solo rafforzerà la nostra posizione competitiva – ha affermato Stefan Hartung, presidente del board of management di Bosch – ma andrà anche a beneficio dei nostri clienti e aiuterà ad affrontare la crisi di approvvigionamento dei semiconduttori”.
Le novità
Questo nuovo ampliamento creerà altri 3.600 metri quadrati di spazio ultramoderno per le clean-room, nel corso dei prossimi anni, arrivando fino a 44.000 metri quadrati complessivi. A partire dal 2025 questa capacità aggiuntiva produrrà semiconduttori basati sulla tecnologia già presente nello stabilimento di Reutlingen.
Bosch sta anche ampliando un impianto di energia e costruirà un edificio aggiuntivo per i sistemi di alimentazione che servono sia la nuova area di produzione sia quella esistente. La nuova area di produzione dovrebbe entrare in funzione nel 2025.
Gli investimenti
L’ampliamento della fabbrica tedesca è solo uno degli investimenti annunciati da Bosch alla fine dell’anno scorso, per la produzione di chip e non solo. L’ammontare complessivo è di oltre 400 milioni di euro, solamente nel corso del 2022, per effettuare dei lavori anche allo stabilimento di Dresda e a quello malese di Penang.
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