Cupra e-Hybrid: la soluzione per la mobilità plug-in del futuro
Disponibile già su quattro modelli, fino a 272 CV di potenza e 400 Nm di coppia
Mentre la Commissione Europea sta discutendo se concedere a vetture ibride plug-in e range extender la possibilità di essere vendute anche dopo il fatidico anno 2035, diverse case si stanno attrezzando con soluzioni di alta tecnologia, che uniscano i vantaggi e le comodità dei motori termici con la spinta di quelli elettrici. Stiamo parlando, ovviamente, dell’ibrido, in questo particolare caso di quello plug-in, ovvero dotato di batteria molto capiente, ricaricabile tramite cavo e colonnina elettrica.
Si tratta della soluzione “di compromesso” più promettente tra il mondo del termico classico e quello dell’elettrico puro, e una delle tecnologie più efficaci che in questo momento sono sul mercato sono senza dubbio quelle del Gruppo Volkswagen, in particolare quelle del marchio Cupra.
Giovane e intelligente
Pur essendo un marchio estremamente giovane, sia per età anagrafica che per pubblico target, Cupra si è già fatta segnalare per il suo stile peculiare e per la sua tecnologia, ampiamente apprezzata anche dal grande pubblico, al punto che non è raro ormai incontrare più di una vettura con il logo della casa catalana in giro per le nostre strade.
La tecnologia plug-in hybrid di Cupra, ribattezzata commercialmente e-Hybrid, non fa certo eccezione, al punto che è già disponibile su ben quattro gamme: Formentor, Terramar, Leon e Leon Sportstourer. Tranne queste ultime due, le auto Cupra possono godere di ben due declinazioni del suo motore ibrido, rispettivamente da 204 e da 272 CV (versione VZ, ovvero “Veloz”), entrambe basate su un motore 1.500 TSI a benzina associato a un motorino elettrico da 85 kW complessivi.
La coppia è da 350 e 400 Nm rispettivamente, immediatamente disponibili grazie alla natura stessa del motore elettrico, che può garantire, attraverso una batteria al nichel-manganese-cobalto (niente ioni di litio, in nome della sportività del marchio) da 19,7 kWh, un’autonomia massima in solo elettrico di ben 125 km.
Insomma, avendo a disposizione una presa per la ricarica elettrica a casa o al lavoro, Terramar, Formentor e Leon possono essere usate come se fossero delle elettriche al 100%, almeno finché non si ha bisogno di un po’ di autonomia aggiuntiva per le lunghe distanze.
La ricarica della batteria è nelle medie di segmento, con un 20–80% completabile in circa 26 minuti. Per una ricarica completa dallo 0 al 100%, invece, si parla di circa 2,5 ore, tempistiche perfettamente allineate anche alla frenesia da città.
Ecologia e piacere di guida possono convivere
Cupra, così come tutto il Gruppo Volkswagen, crede fermamente nell’implementazione della tecnologia ibrida, anche su un marchio sportivo come quello spagnolo. Come del resto ha confermato ai nostri microfoni anche Pierantonio Vianello, Direttore di Cupra Italia:
“Il piacere di guida fa parte degli elementi chiave ancora in fase di progettazione, per cui noi vogliamo ancora divertirci con la guida. Pensiamo a nuove abilità sostenibili, quindi l’elettrificazione che però ancora coinvolga il guidatore. In questo caso abbiamo un connubio molto ben studiato tra il motore termico e il motore elettrico e anche il cambio, tutti elementi varianti rispetto ai modelli precedenti.
Abbiamo un 1.500 a ciclo Miller, un motore elettrico e un cambio DSG che lavorano a seconda di tutte le varie impostazioni di guida. Quest’auto può essere configurata nella guida in tutti i suoi aspetti: sterzo, sospensioni, sound del motore, risposta del motore… Il piacere di guida è al centro dell’attenzione dei nostri progettisti.
In questo caso l’elettrificazione ha portato anche a una diversa distribuzione dei pesi, per cui il fatto di avere diversi componenti – che potrebbe essere vissuto come un elemento negativo – viene distribuito in modo ottimale, affinché il telaio risponda in modo più equilibrato, con una ripartizione tra asse anteriore e posteriore molto bilanciata. Tutto può diventare anche un’opportunità. Sì all’elettrificazione, per contenere consumi ed emissioni, ma anche con una grande attenzione al piacere di guida”.
Il piacere rimane, ma abbiamo comunque 125 km di autonomia solo elettrica a disposizione.
“Tocchiamo l’aspetto più razionale e sostenibile dell’auto – ha continuato Vianello – quindi il fatto di avere un’autonomia reale di 125 chilometri in elettrico permette al pendolare e al commuter quotidiano di lavorare solo in elettrico. Di fatto, non si consuma benzina e non si attiva il motore termico, lavorando nella modalità puramente elettrificata.
Godendo tra l’altro di un motore elettrico più prestazionale, che permette velocità massime superiori e soprattutto una coppia massima immediatamente disponibile, com’è tipico del motore elettrico. […] Può risultare estremamente piacevole e ridurre il costo di esercizio dell’auto”.
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