Dacia Spring 2025: la scommessa elettrica per la conquista del mercato [FOTO e VIDEO]
Prova su strada da Milano alle colline brianzole per saggiare le doti da “tutto fare” della segmento A
Il mercato italiano rappresenta una vera sfida per i produttori di vetture ad alimentazione elettrica: gli utenti del Bel Paese, infatti, considerano questi prodotti costosi e dalla autonomia di esercizio limitata. Dacia, già con la prima edizione della Spring, ha cercato di scardinare questa credenza proponendo una vettura dal prezzo altamente interessante; un’auto dall’indole cittadina ma capace anche di portarci a spasso fuori città.
Dimensioni ed estetica
La Spring 2025 fa anche di più: forte di un successo commerciale non trascurabile, si presenta con un face lift davvero accattivante che rientra nel nuovo family feeling Dacia; in questo modo la piccola segmento A sconfessa l’accento dichiaratamente “cheap” dell’edizione precedente, risultando adesso decisamente più appetibile. Fedeli a una filosofia “less is more” sui generis, i progettisti Dacia hanno mantenuto il peso sotto la tonnellata garantendo così una buona efficienza a livello di prestazioni e consumi. Giorgio Contu, communication manager di Dacia e Alpine, afferma infatti: “Questa strategia non è semplicemente uno stare bassi col prezzo, perché si sarebbe potuti scendere addirittura di più però “scarnificando” la vettura. Non lo abbiamo fatto perché stiamo dando esattamente quello di cui ha bisogno il cliente (e niente di superfluo)”. A dimostrazione di ciò, non solo non manca nulla di quello che viene ritenuto oggi essenziale per una commuter urbana, ma la capienza del bagagliaio dichiarata di 208 litri (che diventano 1.004 con i sedili posteriori ripiegati) è una delle maggiori della categoria. Con 3,7 m di lunghezza e solo 1,7 m di larghezza (specchietti inclusi), il parcheggio non è quasi mai un problema in città; anche le svolte o le manovre nello strettissimo sono agevolate dal raggio di sterzata di 9,63 m e dalla sensazione di leggerezza dello sterzo. Interessante provare come questa leggerezza si adatti alla guida più distesa e veloce del “fuori città”.
Guida su strada e motorizzazione
Come avrete capito, la nostra prova è stata un’ottima occasione per verificare la bontà del prodotto fuori dal limitato contesto cittadino per capire se la Spring potesse muoversi a suo agio e senza affanni tra le colline della Brianza. La piccola rumena percorre fino a 230 Km nel ciclo misto (secondo la casa) con un consumo medio di 13,5 kWh/100Km per la versione da 65 CV da noi provata. Il nostro viaggio in collina in direzione Valle del Curone era di 68 km. Tutte le Dacia in prova, compresa la nostra, hanno segnato mediamente un 60% di autonomia rimanente al ritrovo collinare (nonostante qualche divagazione dal percorso di alcuni giornalisti). Il consumo in questa giornata soleggiata con 8° di temperatura ed un’umidità intorno al 60% non ha tradito di fatto quelle che sono le aspettative di consumo del prodotto. Se contiamo le numerose salite e i tratti veloci di tangenziale percorsi, si dovrebbe arrivare realisticamente ai 200 km abbondanti senza problemi. Alla guida, come spesso accade con le elettriche, i dati non rispecchiano le sensazioni provate. Un esempio ne è il dato dell’accelerazione: in partenza la coppia del propulsore sembra dare qualcosa in più del dato dichiarato nel passaggio 0 – 100 km/h (coperto in poco meno di 14 secondi). La sensazione di brio è tale anche in ripresa, grazie a coppia pronta e peso ridotto. Le salite brianzole, quindi, non sono state affrontate con pigrizia o fatica ma con inaspettata agilità.
Capienza batteria e tempi di ricarica
La Spring è dotata di una batteria con capacità di 26,8 kW e a bordo si trova un caricabatterie monofase da 2 kW a 7 kW.
Prezzi e disponibilità
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La Dacia Spring è già disponibile con una gamma di prezzi che va dai 17.900 euro chiavi in mano per la versione Expression Electric 45 fino ai 20.600 euro della versione più accessoriata Business Electric 65. Non manca una versione furgonata Cargo con prezzi dai 18.900 ai 20.300 euro.
Mauro Di Mise
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