Dazi, Trump fa marcia indietro: sospesi per tre mesi, ma non per la Cina

Durante la proroga in vigore le tariffe base al 10%, anche per l'Europa. Si apre la fase dei negoziati coi partner commerciali

Dazi, Trump fa marcia indietro: sospesi per tre mesi, ma non per la Cina

Nelle scorse ore Donald Trump ha annunciato lo stop immediato di 90 giorni sui dazi reciproci che negli ultimi giorni hanno fatto crollare le borse di mezzo mondo, con l’applicazione di tariffe base al 10%. Un parziale dietrofront che dà una tregua all’accesa guerra commerciale in atto e di cui beneficeranno i Paesi che non hanno risposto con misure ritorsive ai dazi americani, e non chi lo ha fatto, come ad esempio la Cina, per la quale i dazi aumenteranno ulteriormente fino al 125%, in uno scontro tra sempre più aspro tra Washington e Pechino.

La mano tesa ai Paesi che vogliono negoziare

L’annuncio di Trump, che ha così in parte accolto le richieste di diversi componenti del suo staff e le pressioni del segretario del Tesoro americano Scott Bessent, è arrivato a sorpresa con un post sul social Truth: “Al contrario (della Cina, ndr), considerando il fatto che più di 75 Paesi hanno contattato i rappresentanti degli Stati Uniti per negoziare una soluzione riguardo ai temi discussi relativi al commercio, alle barriere commerciali, alle tariffe, alla manipolazione valutaria e alle tariffe non monetarie, e che questi Paesi, su mia forte raccomandazione, non hanno in alcun modo reagito contro gli Stati Uniti, ho autorizzato una pausa di 90 giorni e una tariffa reciproca sostanzialmente ridotta, al 10%, anch’essa con effetto immediato”.

Ora le trattative coi partner commerciali

In attesa di ulteriori chiarimenti, dalla Casa Bianca hanno fatto sapere che all’Unione Europa gli Stati Uniti applicheranno solo la tariffa al 10%, nonostante il pacchetto di misure ritorsive preparato da Bruxelles, e che a questo punto verrà messo in discussone con tutto il resto negli inevitabili negoziati delle prossime settimane. Lo stop di Trump ai dazi reciproci, che ha immediatamente fatto volare i mercati con rialzi a doppia cifra a Wall Street, appare dunque un segnale di apertura al dialogo dell’amministrazione americana nei confronti degli altri Paesi, come confermato da Bessent che ha affermato: “Lavoreremo a una soluzione con i nostri partner commerciali”, e dallo stesso Trump che si è detto possibilista sul trovare un “accordo equo” sui dazi con l’Unione Europea, e anche con la Cina nonostante l’escalation commerciale degli ultimi giorni.

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