Emissioni: nuovo dato record dei gas serra in costante crescita
Segnalato dall'Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO)
La crescita sembra inarrestabile, tanto che l’allarme risulta costante. Secondo quanto indicato dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale, noto anche con l’acronimo WMO, le concentrazioni di anidride carbonica nel pianeta sono arrivate mediamente nell’anno 2017 al livello record di 405,5 parti per milione. Un valore ulteriormente cresciuto a distanza di soli due anni.
In aumento anche i valori di metano e N2O
Considerando i dati segnalati dal bollettino dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale, non solo è più ampia la concentrazione di anidride carbonica, ma anche quella di altre tipologie di gas come metano e protossido di azoto, comunemente noto come N2O. Tra gli aspetti sottolineati, pur essendo vigente un patto di regolamentazione internazionale, è stata accertata anche una ripresa dei livelli di CFC-11, il triclorofluorometano, che ha un notevole e preoccupante impatto sull’effetto serra e di conseguenza sul buco dell’ozono.
Nell’occasione il segretario generale Petteri Taalas, sul portale del citato ente, ha segnalato la gravità della situazione, sottolineando che: “La finestra di opportunità per l’azione è quasi chiusa”. Per ribadire la necessità di una rapida controtendenza, lo stesso Taalas ha fatto presente poi che le attuali concentrazioni di anidride carbonica possono essere paragonate a quelle presenti sulla terra 3 o 5 milioni di anni fa. Non certo un segnale di progresso.
Risultano dunque necessarie delle riduzioni drastiche e repentine dei gas serra, per evitare che i “cambiamenti climatici” legati a questi, possano avere effetti “sempre più distruttivi e irreversibili”, ha aggiunto, da quanto riportato.
Riprendendo il dato di 405,5 parti per milione nel 2017, alla luce dei 400,1 parti per milione rilevato nel 2015, risulta piuttosto cresciuto.
Il tema rilanciato da 10 Stati europei
Proprio recentemente, una missiva indirizzata alla Commissione europea dai ministeri dell’Ambiente di Italia, Danimarca, Finlandia, Francia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Slovenia, Spagna e Svezia, poneva l’accento sulla questione “emissioni”, chiedendo un impegno diretto dell’Unione europea per raggiungere un ambizioso valore netto di emissioni pari a zero, entro l’anno 2050, alla luce anche delle proposte di riduzione avanzate in prospettiva. Il dibattito risulta d’attualità e sarebbe atteso un piano in proposito il prossimo 28 novembre.
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