Energia a idrogeno per il futuro: la scommessa della centrale di Fukushima [VIDEO]

La più grande centrale a idrogeno del mondo sorge a pochi chilometri dalla centrale nucleare coinvolta nell'incidente del 2011

Energia a idrogeno per il futuro: la scommessa della centrale di Fukushima [VIDEO]

Da più parti si guarda alla possibilità di sostituire le fonti energetiche “tradizionali” con nuove fonti di energia rinnovabili e più sostenibili per l’ambiente. Tra queste ultime c’è per esempio l’idrogeno, forma d’energia sulla quale scommettono anche in Giappone, dove sorge la prima e più grande centrale green per la produzione dell’idrogeno.

Una centrale a idrogeno che, come ci racconta un approfondimento giornalistico del programma di Rai 3 Report, è stata costruita in appena a due anni a Fukushima, non un posto qualunque. Fukushima è stata teatro del grave incidente alla centrale nucleare che avvenne in seguito alla scossa di terremoto di nono grado della scala Richter, che provocò anche uno tsunami, dell’11 marzo 2011.

Nonostante quel tragico incidente il Giappone non ha rinunciato al nucleare, ma al tempo stesso sta investendo su nuove forme di energia. Un esempio lampante è la centrale per la produzione ad idrogeno, realizzata a pochi chilometri dalla centrale nucleare di Fukushima, e costruita con lo sforzo di un consorzio di aziende giapponesi.

Centrale sicura, ma costi ancora troppo elevati

La centrale a idrogeno di Fukushima, spiega Eiji Ohira, direttore generale di Nedo, dove avviene l’elettrolisi dell’acqua che consente di ricavare l’idrogeno è la più grande del mondo ed è a base alcalina, garantendo maggiore sicurezza e affidabilità. “Qui – afferma Ohira – possiamo produrre 180 kg di idrogeno all’ora, un quantitativo che permette ad un’auto media di percorrere circa 20.000 chilometri”.

“Dopo la produzione, – racconta Ohira – rimuoviamo il vapore acqueo, rilasciamo l’ossigeno in aria e comprimiamo l’idrogeno che viene trasferito e distribuito attraverso delle linee di tubature in specifici punti di stoccaggio. Dopodiché l’idrogeno viene messo in dei contenitori e trasportato tramite dei tir in luoghi che per il momento lo utilizzano solo per un uso dimostrativo. Questo perché i costi di gestione del tutto sono ancora molto alti”.

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