Federauto e l’incontro UE: “Deludente, uno scambio di convenevoli”

Il presidente Artusi: "Noi esclusi dalle consultazioni"

Federauto e l’incontro UE: “Deludente, uno scambio di convenevoli”

Il nuovo incontro sul Dialogo Strategico tra l’Unione Europea ed il mondo dell’automotive, avvenuto venerdì scorso a Bruxelles, ha deluso il settore. Dopo quanto commentato da Anfia, anche da Federauto il report è negativo: “È stato francamente deludente rispetto alle attese – le parole del presidente Massimo Artusi – si è trasformato in uno scambio di convenevoli”.

Le e-car non bastano

La riunione in terra belga ha messo in primo piano le piccole e-car, su cui costruire un nuovo segmento, per favorire la diffusione della mobilità elettrica. Una decisione non sufficiente per far risalire un settore in crisi da ormai molti anni: “Non sembrano esserci grandi novità rispetto alla richiesta, anticipata dall’ACEA alla vigilia, di un approccio politico pragmatico, più flessibile e tecnologicamente neutrale alla decarbonizzazione del trasporto stradale”.

Federauto lamenta anche l’assenza da questo tavolo: “Ma proprio i concessionari, che sul territorio sono più a contatto di tutti con i cittadini europei e costituiscono un segmento della filiera indispensabile a far funzionare il sistema – prosegue Artusi – vengono sistematicamente evitati dalle consultazioni dai decisori di Bruxelles. Anche per questo, l’esecutivo di Bruxelles ha potuto insistere sul rafforzamento della leadership europea nel settore dei veicoli elettrici”.

Tutto vago anche su furgoni e camion

Non solo le autovetture sono al centro di questo momento complicato: “Anche la maggiore attenzione promessa su furgoni e camion, separandone il destino dalle automobili, è ancora vaga e inconsistente. A fronte di percentuali di mercato irrisorie in questi due settori, l’attenzione richiesta sembra essere orientata unicamente sulle condizioni abilitanti”.

“C’è da chiedersi – ha concluso Artusi – se la promessa – l’ennesima – di anticipare la revisione di target e standard del Regolamento CO2, dovesse tradursi solo in questi termini che richiedono ingentissime risorse senza invece realizzare l’autentica neutralità tecnologica, quindi di commercio, che passa attraverso i biocarburanti e le motorizzazioni ibride”. Alimentazioni di cui si era parlato e su cui pareva esserci un’apertura, non confermata da Bruxelles.

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