Federmotorizzazione: accolto favorevolmente il rinvio dello stop alle auto termiche nel 2035
Un gruppo di paesi europei è andato contro il provvedimento che vede l'abolizione dei motori termici dal 2035
Dopo la grande illusione dell’ideologia “tutti in elettrico e subito”, è arrivata un’importante pausa di riflessione in Europa che, finalmente, sembra voler ascoltare le continue sollecitazioni giunte dalle associazioni di categoria italiane, tra cui Federmotorizzazione.
Tutte insieme al fianco della rappresentanza italiana nell’Unione Europea tengono il punto su una decisione che sconvolgerebbe l’intero settore automobilistico, uno dei principali indotti produttivi del Bel Paese.
Si tratta di uno spiraglio a salvaguardia delle eccellenti tecnologie, in particolare dell’Italia e di altri paesi europei, che si vorrebbero azzerare a beneficio dell’economia e dell’industria cinese.
È stato creato un gruppo di paesi europei contrari allo stop dal 2035
Il merito va anche al ministro Matteo Salvini che ha guidato la rappresentanza di Federmotorizzazione e all’azione della Regione Lombardia che, lavorando duramente a fianco delle imprese e presentando contenuti viri e non solo ideologici, ha contribuito a creare un gruppo composto da paesi europei contrari allo stop dal 2035.
Sembra aggiungersi anche la Germania che non è più così convinta dell’utilità di questo provvedimento. L’associazione ha fatto anche notare la svolta sul tema che riguarda i carburanti alternativi per contribuire a diminuire le emissioni di CO2.
Simonpaolo Buongiardino, presidente di Federmotorizzazione, ha detto: “Accogliamo con soddisfazione il rinvio del voto decisivo sullo stop alle auto endotermiche nel 2035. La maggioranza prima sbandierata dalla Presidenza UE sembra indebolirsi; la partita che appariva chiusa ora non lo è più”.
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