Ferrari, c’è Jannik Sinner: la prima volta del tennista azzurro a Maranello [FOTO e VIDEO]
Per il campione 22enne anche un giro in pista a Fiorano con la SF90 Spider
Jannik Sinner, il campione del tennis italiano, è stato in visita per la prima volta alla Ferrari. Il fresco vincitore, insieme agli altri azzurri, della Coppa Davis si è recato a Maranello per scoprire da vicino tutto ciò che è il mondo Ferrari e il suo dietro le quinte, compreso quel che riguarda la Formula 1.
La passione di Sinner per la Formula 1
Proprio la Formula 1 è tra le passioni di Sinner come ha raccontato lui stesso: “Sono stati mio padre e mio nonno a trasmettermela. Ho sempre guardato le gare con loro fin da quando ero ragazzino. Ma poi, quando ho cominciato a vincere a tennis, c’è stato il problema della sovrapposizione, perché se arrivi in finale in un torneo, giochi la domenica, lo stesso giorno del gran premio. Quindi oggi li guardo dopo”.
L’importanza della squadra, nel tennis come nelle corse
Il tennista 22enne ha fatto visita al reparto corse della Scuderia Ferrari, intrattenendosi con tecnici, meccanici e con il team principal Fred Vasseur. Sinner ha sottolineato le similitudini tra il tennis e la Formula 1: “Sia il tennis che le corse sono considerati sport individuali perché sei solo in campo o in monoposto. Ma per ognuno di noi è fondamentale avere una squadra alle spalle, che lavora in armonia per raggiungere un obiettivo. E i sacrifici dei componenti della squadra sono gli stessi di chi gioca o guida. Si arriva in cima solo insieme. Non andrai lontano da solo”.
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Tra senso d’appartenenza e storia
In occasione della visita a Maranello Sinner non poteva esimersi dal mettersi al volante di una Ferrari SF90 Spider Assetto Fiorano che ha guidato per la prima volta in pista. Il giovane atleta azzurro ha poi esaltato lo spirito d’appartenenza dei dipendenti della Rossa: “Sono rimasto colpito – ha affermato Sinner – dell’orgoglio con cui lavorano qui in fabbrica. È stato bello scoprire la storia che ha portato a tutto questo, la Ferrari è la storia. E il suo suono è unico. Ho imparato molto in questa giornata”.
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