Fiat 500L Trekking, prime impressioni di guida

Il segreto è la trazione anteriore con Traction+

Fiat 500L Trekking - Se avete voglia di portare la vostra 500L su percorsi più impegnativi, la versione Trekking che abbiamo provato oggi è senza dubbio la scelta ideale, grazie alla tecnologia Traction+ che consente di giostrare

Dopo aver provato la comodità, ora è il momento dell’approccio più duro e spartano. Stiamo parlando della differenza che passa tra la 500L nella sua nuova versione Living e in quella Trekking, che già era stata portata allo scorso Salone di Ginevra a marzo e che siamo riusciti a provare in anteprima, potendo anche sperimentare un piccolo percorso su terra battuta che, seppur non troppo indicativo delle sue capacità off-road, senza dubbio ha dimostrato come le nuove tecnologie di trazione e controllo della potenza siano adatte per trasformare questa vettura in una fedele compagna di viaggio anche in caso di percorsi non esattamente autostradali.

Rispetto alla 500L, quali sono le principali novità della Trekking? Le più importanti sono naturalmente sotto la carrozzeria, che ad una prima occhiata non è assolutamente distinguibile dal suo originale. In particolare la protagonista assoluta è la nuova trazione anteriore con Traction+. Si tratta di un sistema ideato per gestire al meglio la coppia sulle ruote in caso di presenza di terreni con un diverso tasso di aderenza. In altre parole, se con una gomma ci si dovesse trovare sull’asfalto e con la seconda sul fango, il sistema provvederebbe a fornire la massima coppia alla ruota con meno aderenza, in modo da diminuire il più possibile il pericolo di slittamento e consentire di continuare il proprio percorso senza particolari problemi. A questa tecnologia vanno aggiunte anche gli speciali pneumatici Mud&Snow Snowflake, appositamente studiati per i percorsi su superfici con bassa aderenza. Gli interni riflettono come stile quelli della 500L di serie, ma sono ovviamente un po’ più spartani, ma solo perché nascono con l’obiettivo principale di essere un po’ più “maltrattati” rispetto alle versioni più tranquille del veicolo. Parliamo comunque di tessuto tecnico, inserti in ecopelle e pannelli in plastica di buona qualità e di piacevole vista.

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Due parole, comunque, lo merita anche l’esterno. Rispetto al look tradizionale della 500L è da sottolineare il telaio rialzato di 15 centimetri, proprio per adattarla a percorsi più accidentati. L’assetto è naturalmente molto più morbido per riuscire a gestire meglio le asperità del terreno, mentre il paraurti è stato arricchito di uno scudo di protezione aggiuntivo. Chiudiamo citando i nuovi cerchi in lega diamantati da 17 pollici, che contribuiscono a completare l’aspetto off-road generale. Per quanto riguarda i motori, abbiamo più o meno a disposizione gli stessi che troviamo anche sugli altri modelli di 500L, ovvero il TwinAir 0.9 da 105 CV e i due Multijet II da 1.3 e 1.6 litri, le cui potenze toccano rispettivamente gli 85 e i 105 CV. Entro fine anno saranno disponibili anche il T.Jet 1.4 da 120 CV e il Multijet 1.6 litri con la medesima potenza. Tutte le vetture sono dotate del cambio manuale a sei marce, ma la 1.3 Multijet può godere anche dell’automatico a 5 velocità. Prezzi a partire da 19.650 €.

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Per la nostra prova ci siamo affidati al Multijet II da 1.600 cc e 105 CV di potenza, il medesimo su cui era ricaduta la nostra scelta con la Living. Una scelta fatta ad hoc, dato che ad una prima impressione questa unità ci sembra veramente una delle più apprezzabili dell’intera gamma, sia per le sue caratteristiche di potenza che per le sue doti di silenziosità e agilità. Su strada, infatti, la sua risposta è identica a quella che abbiamo rilevato sulla Living, quindi rumore ridotto al minimo (anche con il tetto superiore completamente aperto) e distribuzione della potenza molto omogenea e coerente. Finché ci siamo trovati sulle strade normali, l’impressione è quella di essere su una normalissima auto da città, piacevole da guidare e per nulla faticosa, grazie anche ad un volante leggero come una piuma. Nessuna paura ad usarla in città, quindi. Passiamo poi allo sterrato, con diverse buche presenti sul percorso, e la risposta si fa molto più soddisfacente. Non abbiamo mai bisogno di cambiare il nostro stile di guida, mentre manovrabilità e agilità del motore si mantengono su ottimi livelli. Certo, chiediamo agli appassionati di fuoristrada di avere pazienza. Sappiamo benissimo che questo primo percorso su sterrato non è “veramente” off-road, ma si è trattato solamente di un primo approccio alla macchina. Una prova senza alcun dubbio ben condotta e conclusa, anche in questo caso in pieno comfort.

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1 commento

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  • Richard Greene ha detto:

    una bella macchina, però non fatta onore dal reportage:

    esempio:
    1) ‘fornire la massima coppia alla ruota con meno aderenza’ ??
    davvero ? allora la macchina non si muove !
    2) ‘telaio rialzato di 15 centimetri’ ??!!
    allora questa macchina essendo 16cm + 15cm di rialzo diventa piu alta della Jeep o della Defender !!! non penso proprio

    penso che chi scriva sia un reporter automobilistico, e certi errori non dovrebbe farli !

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