Fiat Abarth 1000 Sp (1966): la “Barchetta Tubolare Roadster”

Progettata dall'Ing. Mario Colucci per vincere, su base Fiat 850 Coupé

Fiat Abarth 1000 Sp (1966) - La caratteristica che più la differenziava dalle precedenti Abarth "tubolari roadster" era il profilo. Bassissimo, per consentire un maggior afflusso di aria ai radiatori dell'acqua posti sulle fiancate, ai lati del propulsore

Vista in azione a Milano-Rho Fiera durante l’ultima manifestazione dedicata alle auto d’epoca, mi ha impressionato anche da ferma, non solo per la sua bellezza e il dinamismo che sprizza da qualsiasi angolazione la si guardi, ma soprattutto perché è talmente bassa da rischiare di inciamparci se ci cammini accanto distratto da altro. Fortunatamente, però, credo sia impossibile starle vicino senza essere completamente focalizzati su di essa.

La Fiat Abarth 1000Sp barchetta tubolare roadster è una vettura da competizione costruita in 50 esemplari stradali nati per gareggiare nella categoria Gruppo 6 fino a 1000cc.
Progettata dall’Ing. Mario Colucci, venne presentata nell’aprile del 1966. La sua base di partenza fu la Fiat 850 Coupé, radicalmente rivista dal telaio alla meccanica.
Il telaio in acciaio tubolare molto leggero e la carrozzeria in vetroresina consentivano un peso complessivo di soli 480kg. Il motore, da cui l’Abarth era partita anni prima, era sempre quello della Fiat 600d. Profondamente preparato, arrivava a sprigionare 105cv e consentiva alla 1000 Sp una velocità massima di ben 230km/h.

Pilotata al suo esordio da Anzio Zucchi alla “Coppa Collina Di Pistoia” del 14 Maggio del 1966 si piazzò 5a. La Barchetta si rivelò affidabile e vincente su moltissimi circuiti e gare in salita, nazionali e internazionali come il Nürburgring o la Targa Florio, fino al 1971.
Sempre nel 1966, oltre al 5° posto all’esordio alla Coppa Collina Di Pistoia del 1966, giunse 1a di categoria e 3a assoluta alla “500km del Nürburgring” pilotata da Hans Hermann e sempre prima di categoria alla salita “Aosta-Pila” pilotata da Leo Cella.

Nel 1968, ottenuta l’omologazione dalla Fia per le vetture Sport, vinse nella sua categoria anche al Mugello, ancora al Nürbugring e la “1000km” di Monza. Fino al 1971 non si contano le vittorie nelle gare in salita di tutta Italia.
Davvero niente male per una vettura ancora oggi capace di tenere testa e far segnare tempi sul giro da auto da competizione molto più potenti, come abbiamo visto sul circuito della manifestazione Meneghina, nei cui “paddock” abbiamo realizzato queste immagini esclusive per i lettori di Motorionline.

Caratteristiche Tecniche:

Motore 982cc, 4 cilindri in linea, 2 valvole per cilindro, doppio albero a camme in testa, 2 carburatori Weber 40.

Sospensioni Ant. a quadrilateri sovrapposti, Post. a bracci tubolari + barre stabilizzatrici.

Freni a disco ant. e post.

Dimensioni Lungh. 3.445mm, largh. 1605mm, altezza 930mm, passo 2200mm

Peso 480kg

Potenza 105cv a 8.000 giri/m

Velocità Max 230Km/h a 8.000 giri/m

Quotazione per i 50 esemplari prodotti: ultimo esemplare venduto a 215mila dollari americani oltre ai diritti d’asta che ammontano a circa un ulteriore 15%.

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