FORUMAutoMotive: a Milano il diesel viene assolto

Un gasolio Euro 6 emette fino al 95% di NOx in meno rispetto ad un Euro 0

L’argomento principale dell’edizione primaverile del #FORUMAutoMotive, ormai tradizionale incontro di settore tra i vari operatori delle quattro e due ruote, è stato quello dei carburanti. Nonostante la demonizzazione in atto, infatti, molti studi confermerebbero come l’attuale “guerra” contro il gasolio da parte di opinione pubblica e amministrazioni locali non poggi assolutamente su basi solide

È andato in scena a Milano questa mattina il #FORUMAutoMotive, tradizionale appuntamento che ormai diversi anni caratterizza la filiera delle quattro e delle due ruote. Giornalisti, esperti e rappresentanti del mondo dei motori si riuniscono per discutere delle tematiche più “calde” del momento e in questo 2019 la diatriba tra benzina, diesel e mobilità alternativa non poteva che rivestire un ruolo di assoluta importanza.

Diesel: gli Euro 6 sono puliti come non mai

Al #FORUMAutoMotive è stato presentato uno studio condotto da Unione Petrolifera, nella quale si attesta come i diesel Euro 6 non vadano in alcun modo demonizzati, in quanto possono essere puliti molto più di altre meccaniche. Secondo quanto riportato nello studio, che si basa sulle analisi di emissioni su modelli effettivamente circolanti. In media le motorizzazioni a gasolio emetterebbero fino al 95% di NOx (ben più temibili della famigerata CO2) in meno rispetto ad un’unità simile, ma omologato Euro 0. Inoltre anche rispetto agli Euro 1 si arriverebbe ad una diminuzione del 96% dei PM. Il senso di questo studio è ovviamente ribadire come non sia tanto la tecnologia ad essere poco pulita, bensì l’età ormai incredibilmente avanzata di diverse automobili ancora presenti sulle nostre strade. Senza dimenticare come la filiera automotive si sta da anni battendo per riconoscere come le auto non siano le uniche e principali responsabili dell’inquinamento, come invece l’opinione pubblica sembra credere. Il famigerato riscaldamento cittadino quasi mai viene preso in considerazione. Sempre secondo lo studio di Unione Petrolifera, un impianto a biomassa, ovvero i pellet, emetterebbe 100 grammi di PM (le polveri sottili) nel giro di appena 32 ore, mentre un’auto Euro 6 avrebbe bisogno di ben 20.000 km di percorrenza per emettere le stesse sostanze.
Tra l’altro la ricerca della UP punta il dito anche contro il “mito” della maggior pulizia dei benzina rispetto ai diesel. Secondo i dati raccolti nei primi due mesi del 2019, infatti, a fronte di un calo delle immatricolazioni delle vetture a gasolio (-12,6%) rispetto all’anno precedente, le emissioni di CO2 in Italia delle nuove auto sarebbero aumentate di 8,7 g/km, arrivando a 121,5 g/km.

“Dalla nostra analisi, basata sui più recenti studi in materia – ha dichiarato il Presidente di Unione Petrolifera Claudio Spinaci – emerge con chiarezza, e al di là di ogni possibile strumentalizzazione, come il diesel sia un’alimentazione che può a ragione essere protagonista dell’evoluzione verso una mobilità sostenibile, considerato che sul lato inquinanti le soluzioni tecniche adottate riducono le emissioni a valori prossimi allo zero. Quanto alla CO2, tenendo conto dell’intero ciclo di vita, il diesel rimane la soluzione più efficace e sostenibile, sia economicamente che socialmente, per traguardare gli obiettivi al 2030. Le alimentazioni diesel sono quindi parte della soluzione e non la causa del problema”.

Sui diesel aumenta però la diffidenza del cliente finale

Purtroppo, però, la demonizzazione dei motori diesel ha ormai fatto le sue “vittime”, figurativamente parlando. Secondo uno studio pubblicato dalla DOXA, infatti, il 71% degli italiani non si sente più sicuro ad acquistare un’auto a gasolio, essendo spaventati di svegliarsi un giorno con in garage una macchina che il proprio comune non permette di circolare. Tra l’altro il 68% avrebbe paura di uno stop repentino della produzione da parte delle case auto, con un conseguente danno economico al momento di una futura vendita della vettura.

“Ai guidatori serve una guida – dichiara Barbara Galli, BU Director di Doxa – Ci troviamo di fronte a cittadini affamati di rassicurazioni, che si rivolgono a tutte le fonti possibili per raccogliere elementi su cui fondare le proprie decisioni. Decisioni con un impatto economico e psicologico di rilievo. L’analisi del search di Google mostra trend in forte crescita delle ricerche online relative a ibrido ed elettrico, con picchi in corrispondenza agli annunci di possibili dismissione del diesel o a blocchi della circolazione, piuttosto che a incentivi – come l’esenzione del bollo per le auto ibride – o ancora la Legge di bilancio, con la previsione della liberalizzazione della ZTL per auto elettriche e ibride”.

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