Fusione nucleare, la “svolta storica” annunciata dagli Usa apre le porte alla rivoluzione energetica

Per la prima volta prodotta più energia di quella usata per innescarla

Fusione nucleare, la “svolta storica” annunciata dagli Usa apre le porte alla rivoluzione energetica

Il risultato raggiunto dall’esperimento di fusione nucleare in un laboratorio della California rappresenta una “svolta storica”, “un passo che potrebbe rivoluzionare il mondo“, come lo hanno definito i dirigenti del dipartimento dell’Energia Usa nella conferenza stampa a Washington che ha ufficializzato lo straordinaria scoperta, perseguita da decenni da ricercatori e scienziati di tutto il mondo.

La svolta storica: più energia prodotta di quella usata per generarla

Per la prima volta nella storia, il processo di fusione nucleare ha prodotto più energia di quella necessaria per innescarla. Si tratta di un risultato scientifico rivoluzionario, una pietra miliare verso la produzione di energia pulita, inesauribile e a basso costo. Riproducendo il processo che avviene nella stella madre del sistema solare, l’esperimento di fusione nucleare portato a termine in California è destinato ad entrare nei libri di storia, già ribattezzata da qualcuno come “la scoperta del secolo”.

Pietra miliare per il futuro dell’energia

Una portata storica, quella del risultato raggiunto dai ricercatori, che apre le porte a una potenziale rivoluzione energetica, anche se ci vorrà ancora parecchio tempo, forse decenni, prima di poter arrivare al suo utilizzo a scopo commerciale, considerando le enormi difficoltà scientifiche e tecnologiche. Resta però che la prima pietra, la più importante, è stata posata come ha sottolineato con estremo orgoglio la segretaria al dipartimento Usa dell’Energia, Jennifer Granholm: “Questo è un risultato storico per i ricercatori e lo staff della National Ignition Facility che hanno dedicato le loro carriere a vedere l’innesco per fusione diventare realtà, e questo punto di svolta sprigionerà altre scoperte. È un’importante svolta scientifica che porterà a progressi nella difesa nazionale e nel futuro dell’energia pulita”.

L’impiego commerciale è ancora lontano

Nonostante gli ostacoli significativi, il progresso scientifico degli ultimi anni avvicina l’orizzonte temporale in “pochi decenni”, anziché nei 50-60 anni stimati finora, per l’impiego su scala industriale di questa fonte di energia pulita, economica e inesauribile (per produrla basta l’acqua) che liberebbe dalla dipendenza dei Paesi che controllano le fonti fossili. Come spiegato dal professore Riccardo Betti della Rochester University, la scoperta fatta dai ricercatori equivale a quando l’uomo capì che raffinando il petrolio in benzina si poteva accendere un motore: “Il motore però ancora non c’è, e quindi non puoi dire di avere un’automobile”.

Serviranno dunque sforzi e investimenti mirati, oltre a una continua ricerca, per arrivare a costruire una centrale elettrica che sfrutti questa tecnologia. Tuttavia l’Eni, che da anni lavora insieme al Massachusetts Institute of Technology (MIT) su questo fronte, è ancora più ottimistica: punta a realizzare il primo prototipo pilota Sparc entro il 2025 e ad avviare l’impianto Arc intorno al 2030, per iniziare ad immettere energia nella rete.

Rate this post
Motorionline.com è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News, se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
Leggi altri articoli in Auto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Array
(
)