Ghosn si pronuncia: “Nissan sarà in bancarotta nel giro di due o 3 anni”

Si prevedono tagli per oltre 12.500 posti di lavoro in tutto il mondo

Questa volta vi riportiamo le parole che l'ex amministratore delegato di Nissan, Carlos Ghosn avrebbe pronunciato di fronte all'ex procuratore giaponese Nobuo Gohara durante il suo periodo di detenzione nel paese.
Ghosn si pronuncia: “Nissan sarà in bancarotta nel giro di due o 3 anni”

Forti le parole di Ghosn: “Nissan rischia seriamente la bancarotta nel giro di due o tre anni“. Continuano i particolari retroscena della storia che sta suscitando sempre più grande interesse nel mondo. La grande fuga dell’ex AD di Nissan-Renault che cerca continuamente riparo in stati capaci di assicurargli una protezione e asilo, per non essere estradato in Giappone dove, quasi sicuramente, subirebbe la pena capitale. Secondo noi, potrebbero crearci un film, o ancora meglio una serie TV, visti i tempi.

Nobuo Gohara, chi è?

Si tratta, come detto, di un ex procuratore generale giapponese, venuto più volte in contatto con Ghosn durate la sua detenzione in Giappone. E’ solito apparire in TV e aprire spesso dibattiti sul suo blog, circa le dinamiche detentive nipponiche, criticate fortemente per la loro crudeltà e per rendere praticamente gli indiziati dei veri e propri ostaggi del sistema giudiziario, oltre che non condividere per nulla la pena capitale. Secondo quanto riferiscono le fonti, Gohara avrebbe scritto un libro sulla vicenda, che sarebbe andato in pubblicazione in 20 aprile, in concomitanza con l’inizio del processo di Ghosn. Ovviamente il processo, ad oggi, sarebbe rimandato o cancellato, data la sua fuga, ma il libro potrebbe comunque essere uno spunto interessante per rivivere la vicenda con gli occhi di Ghosn, che avrebbe incontrato fino a due giorni prima l’inizio della sua fuga.

La fuga, il complotto, la testimonianza di Gohara

Secondo quanto riferito da Ghosn, in una sua intervista di fortuna rilasciata a Beirut durante la sua fuga  “Nissan avrebbe orchestrato un complotto con il governo per impedirmi di portare a termine la fusione totale con Renault, era necessaria per il brand“. Ciò sarebbe giustificato da alcune circostanze che lo stesso Ghosn avrebbe confidato all’ex procuratore: “Nissan sta passando periodi difficili, il calo delle vendite in Cina e in Europa, la ridotta redditività e i minori utili stanno mettendo in crisi il marchio giapponese“. Infatti il marchio giapponese non se la sta passando davvero bene, son state riviste la stima degli utili e dei ricavi per l’esercizio in corso, che si conclude il 31 marzo 2020. Il piano di ristrutturazione prevederebbe il taglio di oltre 12.500 posti di lavoro in tutto il mondo.

Cosa avrebbe combinato Ghosn?

La lista delle accuse è davvero lunga, nonostante l’ex manager libanese si sia difeso apertamente mostrando tutti i documenti necessari per scagionarsi e provare la sua innocenza. Nissan non si è addolcita, infatti continua imperterrita la sua guerra di accuse contro Ghosn, per usi indebiti e privati di fondi aziendali. La borsa di Tokyo ha emanato un report circa la sua indagine, direttamente commissionata da Nissan: la Joint venture Nissan-Renault BV avrebbe sborsato 3,9 milioni di euro per spese e regali non collegati ad attività aziendali, tra regali di lusso, eventi, fondi di beneficienza, studi ed immobili in Libano, feste private, viaggi in Jet aziendali con la famiglia e altro, per un totale di 4 milioni di euro di Nissan e circa 5 per la Joint Venture.

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