Green Deal: anche da Francia e Germania arrivano degli scricchiolii
Domani intanto inizierà il confronto con il settore auto
La transizione energetica ed il Green Deal sono uno dei temi in primo piano in Europa. Il piano che, tra le altre cose, porterà al divieto di vendita di veicoli con motore termico dal 2035 è in forte discussione e, sempre da più stati, viene chiesta una revisione, in modo da far respirare un’economia continentale sempre in difficoltà.
I dubbi di Francia e Germania
Ai tradizionali detrattori di queste norme ‘verdi’, infatti, si stanno aggiungendo altre figure, che erano tra i principali promotori del piano. In primo piano, ci sono anche Francia e Germania. Sono sempre favorevoli al Green Deal, ma inizia ad arrivare anche da loro qualche richiesta di rivisitazione. Come quella del governo transalpino, di rinviare le norme sulle imprese e, in particolare, sulla due diligence aziendale e la direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità.
Anche in terra tedesca, dai leader del PPE (Partito Popolare Europeo), è arrivata la richiesta di alcuni cambiamenti e rinvii, tra cui la nuova tassa sulle emissioni alle frontiere dell’Unione Europea. Dunque, pare sempre più probabile si possa andare verso una revisione del piano, anche se da Bruxelles è arrivata sempre una chiusura ed un rinvio al 2026 per fare il punto della situazione ed, eventualmente, pensare di modificare o rivedere alcune parti delle normative continentali.
Domani il via al dialogo auto
Intanto, domani sarà un primo giorno chiave, almeno per l’auto. Inizierà il tanto atteso dialogo annunciato tra la Commissione Europea ed il settore automotive, per eventuali azioni nel prossimo futuro. In particolare, il mondo dell’auto ha richiesto di congelare le multe, previste da quest’anno, per lo sforamento ai limiti delle emissioni delle vetture. Ed anche la revisione anticipata del regolamento, in cui, come dicevamo, viene anche imposto lo stop alla vendita di auto termiche dal 2035.
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