Stop auto endotermiche UE 2035: ora è ufficiale. Con un’apertura sugli e-Fuels
Potranno essere vendute solo 100% elettriche o ad idrogeno
Nessuna marcia indietro. Ora lo stop ai motori endotermici a partire dal 2035 nell’Unione Europea è diventato ufficiale. La scorsa notte, infatti, è stato trovato l’accordo tra gli Stati Membri e l’Europarlamento, confermando così la proposta della Commissione del luglio 2021. Nei prossimi giorni l’approvazione formale e definitiva.
Una piccola deroga per i costruttori di nicchia
Tra meno di 13 anni, dunque, non potranno più essere vendute o immatricolate sul territorio dell’Unione Europea vetture nuove a benzina e diesel, ma anche ibride. Infatti, il regolamento parla di una riduzione delle emissioni del 100% e, quindi, vengono esclusi anche i modelli elettrificati, lasciando in commercio solamente i veicoli 100% elettrici o ad idrogeno. Con una possibile apertura sull’utilizzo degli e-Fuels, cioè i carburanti sintetici rinnovabili, comunque da valutare.
C’è un emendamento per i costruttori di nicchia, che producono tra 1.000 e 10.000 vetture l’anno, che potranno vendere vetture endotermiche per un ulteriore anno, cioè fino al 2036. Nel frattempo, però, dovrà entrare in vigore il regolamento Euro 7, visto che il testo prevede una revisione delle attuali regole entro il 2024.
”Ora aspettiamo il quadro normativo”
Non è, ovviamente, mancato il commento immediato da parte dell’Acea, l’associazione europea dei costruttori: “Adesso ci aspettiamo un quadro normativo che rifletta la direzione delle politiche UE, per realizzare le condizioni necessarie per la transizione – le parole del direttore generale Sigrid de Vries – Tra queste vi è un’abbondante disponibilità di energia rinnovabile, un’infrastruttura di ricarica pubblica e privata capillare ed un ampio accesso alle materie prime”.
Mentre dal punto di vista dei costruttori, le sfide daranno altre: “Ora dobbiamo lavorare assieme per rendere le auto elettriche dei prodotti accessibili alle masse – chiude de Vries – per mitigare gli effetti negativi sull’impiego e per permettere ai cittadini europei di ricaricare le loro vetture il più velocemente possibile”.
Seguici qui