Gumper Apollo S: prova su strada

Forse il nome della Gumper Apollo S non dirà moltissimo al grande pubblico, ma stiamo parlando di un vero bolide, campione sia di velocità, sia di manovrabilità. Servono entrambe queste caratteristiche per strappare il record del circuito Nordschleife del Nürburgring in 7:11. Un vero missile che abbiamo potuto vedere nuovamente in azione sull’Estoril durante i Michelin Pilot Performance Days e vi assicuriamo che anche solamente stare sul sedile del passeggero su un’auto del genere è un viaggio che non si scorda mai. La versione S può vantare una potenza di ben 690 Cv e non è nemmeno il tetto massimo toccato dalla Gumper.

L’Apollo S è comunque un’auto particolare. Vi basti sapere che per montare a bordo occorre rimuovere il volante come avviene sulle auto di Formula 1. Questo, però, non deve spaventare, perché sorprendentemente l’abitacolo è molto personalizzabile e adattabile alle esigenze del pilota. In questo modo tutto diventa a portata di mano, condizione assolutamente necessaria per domare un simile puledro di razza. Dalla pedaliera alle cinture di sicurezza, ogni pilota potrà provare la sensazione che la cellula sia stata concepita apposta per lui. La comodità, per molti versi, finisce qui, perché la Gumper Apollo S non è un’auto concepita per stare comodi. Serve per andare veloci! Il cambio, infatti, può risultare abbastanza ostico per chi non è abituato alla sensazione, ma si tratta di un impedimento che rimanda la mente alle vecchie superauto di una volta. I più nostalgici non potranno che apprezzare. Del resto serviva qualcosa di veramente speciale per compiere l’accelerazione da 0 a 100 km/h in 3 secondi netti. La velocità massima dichiarata dalla casa è di 354 km/h, ma l’Estoril non disponeva di un rettilineo sufficientemente lungo per arrivare al massimo. State sicuri, però, che questo veicolo è perfettamente in grado di arrivare a questa vetta.

Abbiamo parlato del cambio duro. Il volante, dal canto suo, è molto leggero e risponde piuttosto facilmente ai comandi. Scelta obbligata per dare un minimo di confidenza al pilota, perché con una simile potenza tra le mani avere la sensazione di non poter gestire il tutto non può essere piacevole. Grande lavoro, quindi, sui dispositivi di comando, aiutati all’esterno anche dai pneumatici, davvero notevoli paragonati all’intera struttura, e ai dischi freno da 15 pollici. Se proprio bisogna trovare un difetto in quest’auto, possiamo dire che soffre un po’ il sottosterzo nelle curve più strette, ma sarebbe davvero una critica ingiusta nei confronti di questo capolavoro tedesco.

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