Honda CR-Z: negli Stati Uniti, soppresse l’elettrica e la sportiva
Quantunque sia proprio il momento odierno quello della frenesia ecologica, pare che qualcuno stia già regredendo e rivalutando le proprie posizioni, forse a causa degli investimenti che sono necessari per portare alla produzioni progetti elettrici. O forse è proprio l’ambiente automotive che sta gonfiando a dismisura la proporzione del comparto eco-sostenibile.
Oggi Honda rettifica il suo programma e strappa una delle possibilità già dipinte ampiamente: la coupé CR-Z, che proprio in questi giorni è stata annunciata, nei suoi dettagli, al panorama statunitense, non avrà una propria declinazione elettrico-ecologica.
Pare che non vi sia la convinzione di un apprezzamento di una variante elettrica in Nord America, dacché la durata limitata della carica della batteria consentirebbe una limata percorrenza, collidendo con la vocazione della vettura Honda che invece vuole essere una coupé factotum (e non un’utilitaria per la spesa quotidiana).
A suffragio di questa scelta vi sarebbe anche la mancanza di un credito d’imposta federale che spianerebbe lo strappo degli assegni per l’acquisto della vettura: Honda ha già superato le 60.000 automobili elettriche per cui questo presidio è disposto.
Insieme alla soppressione di Honda CR-Z EV, negli Stati Uniti è stata categoricamente esclusa, per ora, la variante SI (acronimo di Sequential Injection o di Sport Injected), l’equivalente d’oltreoceano dell’appellativo Type R europeo, riservato sin d’ora alla sorella Civic.
Se davvero questo è l’asfittico programma di tagli per il mercato nordamericano, che cosa accadrà per quello europeo? È già giunto il culmine della parabola ecologica?
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