Il capo della divisione Autopilot Tesla ammette: il video della Model X del 2016 è costruito

Ancora l'Autopilot Tesla al centro di discussioni e processi

Il capo della divisione Autopilot Tesla ammette: il video della Model X del 2016 è costruito

Tesla realizzò nel 2016 un impressionante video che mostrava la bontà del suo sistema Autopilot. Cosa si vedeva? Per chi non ricorda, l’azienda di Elon Musk mostrava una Model X che guidava da sola per le strade della California. Si vedeva l’autovettura elettrica che, durante la sua marcia attenta e nel rispetto dei semafori e delle altre automobili, portava a destinazione il suo utente e poi, per giunta, concludeva la sua “gita” con un bel parcheggio in autonomia.

Autopilot Tesla

Ecco, ora possiamo dire che quel video era un falso. O per meglio dire, era costruito ad hoc e non mostrava la realtà ma era composto da una serie di clip diverse e finemente programmate, studiate e testate. E a confermarne la falsità ci ha pensato il direttore della divisione Autopilot di Tesla, Ashok Elluswamy.

La questione nasce nel marzo del 2018, quando un ex ingegnere di Apple, Walter Huang, muore a bordo della sua Model X, andando a sbattere a 110 km/h contro una muro di cemento armato. La sua Tesla prese fuoco e lui non riuscì a uscire dalla vettura. I familiari dell’uomo hanno subito incolpato il pilota automatico di Tesla e dopo le dovute indagini, Tesla ha confermato che nel momento dell’incidente l’Autopilot era inserito ma l’uomo non stava prestando la giusta attenzione a quello che stava succedendo intorno a sé e stava pure videogiocando, disinteressandosi del volante.

Autopilot Tesla

La vicenda si è protratta in tribunale, fino a che è stato chiamato anche Ashok Elluswamy, a capo della divisione Autopilot. Questo ha dichiarato, sotto giuramento che “l’intento del video non era mostrare ciò che Autopilot poteva fare nel 2016, ma ciò che sarebbe stato possibile integrare nel sistema nei prossimi anni”.

La parte più importante della sua dichiarazione, però, sottolinea che “il percorso che la Tesla compie durante il video era stato pre-programmato e calcolato in precedenza con l’ausilio di mappe 3D, inclusi tutti i punti dove l’auto doveva fermarsi. E, nonostante fosse tutto già calcolato, una Tesla si è schiantata contro una recinzione durante le riprese del video”.

Insomma, in poche parole, e come sostengono i legali della famiglia della vittima, il video che pubblicizza la tecnologia dell’Autopilot è fuorviante e potrebbe aver indotto Walter Huang ha pensare che la vettura potesse “non aver bisogno di lui“, così da provocare la sua distrazione e aver generato nella vittima una sensazione di falsa sicurezza. Ora la palla passa a Tesla e dovrà rispondere ad accuse molto pesanti.

Bisogna sottolineare che, nel 2016, il video incriminato fu anche condiviso dallo stesso Elon Musk sul suo profilo Twitter. Sapeva che quello che veniva mostrato non rispettava al 100% la verità e il funzionamento del suo Autopilot?

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