Incentivi auto 2023: il Governo pensa di rimodularli a fine mese
Il ministro Urso: "Vogliamo rilanciare la produzione nazionale"
Gli incentivi auto 2023 sono già terminati per la fascia più richiesta, quella delle vetture endotermiche meno inquinanti, mentre restano tantissimi fondi per le elettriche e le ibride plug-in. Dove il mercato italiano è in forte ritardo, rispetto al resto d’Europa. Il Governo sta pensando, così, di rimodulare l’Ecobonus a breve.
Il problema elettrico
Gli ultimi mesi del 2022 e l’inizio del 2023, infatti, hanno visto un crollo delle vendite delle vetture con la spina, andando in controtendenza rispetto agli altri mercati principali del Vecchio Continente, nonostante gli incentivi presenti. “Il Governo si è impegnato a ridisegnare gli incentivi – spiega Ferdinando Uliano, segretario Fim Cisl, nel corso della tavola rotonda Stellantis – perché è chiaro che oggi le auto elettriche costano il 50% in più”. Dando un supporto alle infrastrutture di ricarica. Inoltre, “gli incentivi devono andare a beneficio del lavoro italiano, devono essere indirizzati anche a rafforzare la filiera nazionale”.
Il rilancio della produzione
Non solo gli incentivi, ma c’è anche il futuro dell’industria automotive italiana sul tavolo, a maggior ragione dopo la conferma del parlamento UE allo stop della vendita delle vetture endotermiche dal 2035. “I nostri obiettivi sono il rilancio della produzione nazionale, l’innovazione tecnologica e la tutela dell’occupazione – ha spiegato Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy – Una battaglia, purtroppo non adeguatamente rappresentata dai precedenti esecutivi, ma sulla quale noi non intendiamo mollare con il supporto del sistema Paese, imprese e sindacati”.
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