Incidenti, aumentano quelli causati dalla presenza di animali selvatici
La sicurezza nelle aree rurali e periurbane è in pericolo
Incidenti – Un uomo di 39 anni è morto la scorsa notte nello scontro tra la sua auto e un cinghiale che gli ha improvvisamente tagliato la strada sulla provinciale di Castellina Marittima, al confine tra le province di Pisa e Livorno. La Ford Fiesta ha urtato violentemente l’animale, un esemplare di oltre 100 chili, che aveva invaso la carreggiata. Nell’impatto il conducente, che potrebbe non aver correttamente allacciato le cinture di sicurezza, è stato sbalzato fuori dall’abitacolo. Nell’incidente è morto anche il cinghiale.
“L’escalation dei danni, degli incidenti e delle aggressioni, che hanno causato anche vittime in varie parti d’Italia, è il risultato dell’incontrollata proliferazione degli animali selvatici con il numero dei cinghiali che quest’anno ha probabilmente superato il milione a livello nazionale e le 100 mila unità in Emilia-Romagna, con una diffusione che ormai si estende dalle campagne alle città“. Coldiretti E-R ha commentato così l’incidente causato dallo schianto fatale tra l’auto e il cinghiale. “Negli ultimi dieci anni, il numero dei cinghiali è praticamente raddoppiato sul territorio nazionale e a livello regionale. La sicurezza nelle aree rurali e periurbane è in pericolo per il proliferare di animali selvatici, cinghiali in testa (sono di gran lunga il tipo di ungulati più numeroso nella nostra regione), che stanno invadendo campi coltivati, centri abitati e strade dove rappresentano un grave pericolo per le cose e le persone. In Emilia-Romagna il cinghiale, tra tutti gli animali selvatici, è di gran lunga la specie più dannosa: su circa 2 milioni di danni alle aziende agricole accertati nel 2014, ben 600 mila euro sono provocati dai cinghiali. Ai danni all’agricoltura si aggiungono gli incidenti ad animali domestici e a persone. Non è quindi più solo una questione di risarcimenti ma è diventato un fatto di sicurezza delle persone e della vita nelle campagne, ma anche nelle aree periferiche delle città.” rileva Coldiretti E-R. “Per chi opera nelle aree montane e svantaggiate è a rischio la possibilità di poter proseguire l’attività agricola ma anche di circolare sulle strade o nelle vicinanze dei centri abitati“.
Di fronte al moltiplicarsi dei danni provocati da cinghiali ma anche nutrie, storni ed altri animali selvatici, gli agricoltori di Coldiretti chiedono una riforma della disciplina che garantisca l’indispensabile presenza delle aziende agricole a tutela del territorio.
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