Infiniti Q50 2.0 t, prova su strada 2015
Nella storia per lo sterzo, nel cuore per i comfort
Infiniti Q50 2.0 t: Tante auto le proviamo in modo distaccato, stando attenti ad ogni dettaglio per poter dare un giudizio obiettivo e corretto dalle pagine di Motorionline, ma ben sapendo che difficilmente quel modello rientrerà tra quelli di nostro personale interesse per l’acquisto di un’auto. Molto raramente ci capita invece di guidare un’auto e pensare realmente all’eventualità di comprarla. Con la Q50 ci è capitato proprio questo, merito della qualità davvero elevata, della dotazione tecnologica in grado di sbalordire con chicche come lo sterzo by-wire, di un comfort a bordo eccezionale e di una personalità a livello estetico quasi unica nel suo segmento. Tra le Premium è difficile ci si sposti dai tre più importanti marchi tedeschi, ma proprio per il gusto di una scelta non scontata, la Q50 per noi rappresenta un’alternativa molto interessante. Non le manca nulla, ma anzi mette sul piatto soluzioni che la concorrenza non ha. L’unica vera pecca è forse a livello di motorizzazioni disponibili. Questo due litri benzina ben le si addice, è silenzioso e regolare in basso ed allunga con vigore con i suoi 211 CV, ma per il nostro mercato un diesel è certamente la soluzione più ambita, ed il 2.2 litri da 170 cavalli non è all’altezza della migliore concorrenza.
Design e Interni:
L’arte del non passare inosservate, senza cadere nella volgarità
La Q50 è una delle berline più riuscite e di personalità che si possano acquistare. Partiamo proprio dal termine “berlina”. L’estetica, lo sappiamo, è una questione soggettiva, ma stando ai numeri le principali concorrenti faticano a vendere negli allestimenti a tre volumi, superati di gran lunga dalle station wagon. Poche sono le eccezioni, quelle berline che non fanno pensare subito che la “giardinetta” sarebbe più piacevole nell’aspetto. La Infiniti Q50 è certamente tra queste. Oltre a ciò ha un frontale molto aggressivo e di carattere, che però non finisce assolutamente per essere eccessivo. Sinceramente, mettendola di fianco alle tre principali avversarie, BMW serie 3, Audi A4 e Mercedes classe C, siamo quasi sicuri che sarebbe quella in grado di riscuotere il maggior numero di consensi. Merito della grossa bocca “a clessidra”, nera e con cornice cromata, ma anche della muscolarità che sprizzano i due parafanghi anteriori, che terminano con le generose nervature sul cofano. Aggressività che si abbina ad una innata eleganza, che le deriva anche dal marchio che sfoggia. Ricordiamo che Infiniti, anche se in Italia non è ancora conosciuta come altri, è il marchio che contraddistingue le vetture premium (termine che oramai ha sostituito la definizione “di lusso”) di Nissan. Anche le fiancate sono un bel mix di sportività ed eleganza. La prima è sottolineata dalla sinuosità, con i parafanghi posteriori anch’essi molto pronunciati, mentre le cromature delle cornici dei finestrini e la pulizia delle linee rendono il tutto armonioso ed aggraziato. Il posteriore è contraddistinto da un bel lunotto spiovente, quasi da coupè, con la nota aggressiva del doppio terminale di scarico. I cerchi da 19” sono l’ultima nota di elegante sportività della Q50.
Interni: Sinuosità, eleganza e qualità, accostate a tanta tecnologia
La Infiniti Q50 di personalità ne ha da vendere anche negli interni, dove convivono tanta tecnologia e comfort con eleganza e qualità. Queste sono le caratteristiche che fanno da padrone quando si osserva la Q50 da dentro. La sinuosità è data dalle linee avvolgenti intorno al guidatore e dalle curve morbide che troviamo in molti dettagli, come le belle maniglie in alluminio delle porte, oppure la membrana con doppia gobba sopra la strumentazione, ma anche nel pomello del cambio con una porzione in alluminio dalla forma tondeggiante che si accosta alla parte esterna in cuoio. L’elemento che colpisce di più sono però i due grossi display sulla console centrale. Oltre ad essere d’impatto, sono una moderna interfaccia con cui comandare anche le funzioni del climatizzatore e di molto altro. Molti comandi, alternativamente, possono essere gestiti anche con i tasti sul volante e la manopola sulla console centrale. Pelle ed alluminio la fanno da padroni, e si percepisce una qualità davvero molto elevata. Oltre ai materiali, come il magnesio per i paddle del cambio al volante, anche soluzioni che coccolano il guidatore rendono l’esperienza a bordo della Q50 molto gradevole. Ci riferiamo, ad esempio, alle cinture di sicurezza la cui tensione ed il cui ritorno alla posizione di riposo sono gestiti da un motore elettrico, oppure dal volante e dal sedile che si spostano automaticamente allo spegnimento ed all’accensione dell’auto, agevolando la salita e la discesa del guidatore. Anche esternamente all’auto si apprezza la presenza dei sensori e dei tasti abbinati al sistema keyless su tutte le quattro portiere. Non mancano altri dettagli normalmente presenti solo sulle migliori auto, come un sistema di 4 telecamere, due sotto gli specchietti, due sui paraurti, che sono utilizzate per costruire una proiezione dell’auto come se la osservassimo dall’alto. Una gran comodità per manovrare in sicurezza e senza farsi venire il torcicollo. Innumerevoli le funzioni del sistema di infotainment, dal navigatore ai comandi del climatizzatore, da applicazioni web, come il controllo di mail e l’accesso ai social network, ma anche funzioni audio, o la scelta di profili utente, a cui associare la “configurazione” dell’auto. Così se vostra moglie preferisce una temperatura più alta, il sedile caldo, una stazione radio differente, o altri dettagli in contrasto con le vostre scelte, con una pressione sul display potrà richiamare la propria utenza e tutto ciò che ha memorizzato con essa, inclusa la lingua del sistema e della guida vocale del navigatore e molto molto altro. Sul fronte abitabilità la vita a bordo è ottima in 4, solo discreta per il quinto passeggero, un po’ sacrificato dalla panca con la porzione centrale rialzata e dal tunnel che limita lo spazio a sua disposizione per le gambe. Il bagagliaio ha una capacità di 500 litri, con una buona accessibilità e forme regolari per disporre comodamente le borse.
Comportamento su Strada:
Quanta tecnologia e non solo per lo sterzo!
Tante le chicche tecnologiche della Q50, ma lo sterzo by-wire è sicuramente quella che richiama più l’attenzione. Lo sterzo è infatti il particolare, non indifferente, che fa della Infiniti Q50 già oggi un pezzo di storia. Il piantone c’è, per motivi di sicurezza e nel rispetto delle norme che lo prevedono, ma è normalmente scollegato dal volante. All’accensione dell’auto, se si tengono le mani sullo sterzo, si avverte in modo evidente che viene disconnesso dal piantone e quindi dalla ruote. Grazie alle magie dell’elettronica, con tre centraline e due motori elettrici coinvolti, nella guida la Q50 ha un comportamento unico. Non ci sono più ritardi nelle reazioni, in entrambi i sensi. Le ruote si muovono insieme al volante e le buche o le sconnessioni si ripercuotono sulle mani del guidatore istantaneamente. Utilizzando i settaggi dal menù poi, si possono impostare la resistenza e la reattività del comando, facendo diventare la Q50 l’auto che si vuole in quel momento. In Sport sembra di avere tra le mani lo sterzo di una sportiva di rango: piacevolmente pesante e preciso. Quando si iniziò a parlare di questa innovazione lo scetticismo era tanto e la paura era di ottenere l’esatto opposto di ciò che in realtà quest’auto è in grado di fare. Scollegare il piantone poteva far pensare a qualcuno ad un comando più indiretto e filtrato, ma così non è, anzi. Se ci pensiamo anche con l’acceleratore by wire è stato così, i vantaggi oggi sono notevoli, forse più in ambito motociclistico che automobilistico, con la possibilità di gestire l’erogazione del propulsore a piacimento. Un avantreno così innovativo e sorprendente è in parte messo in ombra da un posteriore non altrettanto entusiasmante. Ne abbiamo avuto prova nella guida sulla neve, dove elettronica e differenziale non si sono comportati come avremmo voluto. L’auto è piacevolissima da guidare finché si resta nei suoi limiti (per altro molto elevati) e con i controlli inseriti, ma andando oltre e volendo “giocare” un po’ levandole le briglie dell’elettronica, si scopre che non è certamente una trazione posteriore da drift, perché quando la si mette di traverso diventa poco prevedibile e tutt’altro che facile da gestire. A sua parziale discolpa c’è da dire che con neve e ghiaccio le grosse gomme da 19” non sono proprio la migliore delle scelte e una misura così esagerata manda in crisi anche le ottime Pirelli Sottozero. La dotazione tecnologica stupisce non solo per lo steer by-wire. Anticollisione, cruise adattivo, frenata automatica, il tutto si traduce nel guidare occupandosi solo di acceleratore e sterzo, che in realtà in certe situazioni può essere anch’esso in parte delegato all’elettronica, grazie al sistema che mantiene l’auto nella corsia, anche in curva. Ovviamente presente anche la segnalazione di ostacolo in movimento nell’angolo morto dello specchietto e di cambio corsia involontario (senza aver inserito l’indicatore di direzione). Se state percorrendo una statale trafficata e non volete stancarvi troppo, basta la pressione su un tasto al volante, e lei frenerà da sola, mantenendo la distanza di sicurezza dal veicolo che vi precede. L’acceleratore, anch’esso by-wire, partecipa al gioco, facendo percepire a chi guida che occorre rallentare. Lo fa diventando più pesante, o addirittura spostandosi più in basso nei casi più estremi. Diavolerie che vanno assecondate e capite, ma che non impediscono al pilota di agire comunque di propria iniziativa.
Motore e Prestazioni:
Se la cava egregiamente, forse il migliore dei tre propulsori disponibili
La Q50 è un’ottima auto, innovativa, comoda e di gran qualità. Ciò che le manca è forse una gamma motori sufficientemente ampia per soddisfare tutti. Infiniti prevede però di espandere nei prossimi anni sia il numero di modelli, ma soprattutto di raddoppiare la gamma motori. La Q50 era inizialmente disponibile solamente con il 2.2 a gasolio ed il 3.5 litri a benzina abbinato ad un sistema ibrido elettrico, da poco è stata introdotta una terza motorizzazione, quella dell’esemplare in prova. Come nel caso del diesel, anche questa unità di 2 litri alimentata a benzina è figlia degli accordi con Mercedes, come della medesima provenienza è il cambio automatico a 7 rapporti. La trasmissione ha il merito di tenere molto alto il comfort di marcia, con cambiate molto delicate e quasi inavvertibili, pecca invece qualcosa in termini di sportività e prontezza nella guida più dinamica. Il propulsore è morbido e rotondo nell’erogazione e silenzioso quando si guida con un filo di gas, ma nasconde inattese doti di sonorità cattiva quando si guida in modo più aggressivo. Come detto, normalmente si fa invece apprezzare per la sua silenziosità, anche in autostrada, dove il cambio lo mantiene ad un regime particolarmente basso, 2.300 giri circa a 130 Km/h. Il sistema Start&Stop, abbinato all’indicazione sul quadro strumenti del “virtuosismo”, con i kg di CO2 risparmiato, è però accompagnato alla riaccensione del propulsore da una robusta vibrazione. Si avverte forse di più alla luce del comfort molto elevato a bordo nel normale utilizzo dell’auto. Il quattro cilindri turbo è moderno e leggero, è tutto in lega leggera ed è in grado di una potenza di 211 cavalli e di 350 Nm di coppia massima, disponibile già all’irrisorio regime di 1.250 giri, grazie ad un moderno sistema di sovralimentazione. Le prestazioni sono buone, ma non eccellenti, anche alla luce del peso della Q50, con oltre 17 quintali sulla bilancia. La progressione è regolare ma non entusiasmante, anche se accompagnata da un salendo interessante a livello di sound, con un allungo fino a 6.500 giri circa.
Consumi e Costi:
Un prezzo “giusto” e consumi discreti
Tanta tecnologia, tanto comfort, con dotazioni eccellenti e qualità premium, non potevano che tradursi in un prezzo allineato a quello della miglior concorrenza. Il prezzo della Infiniti Q50 2.0 t parte dai 42.040 euro del listino, a cui vanno aggiunti i numerosi optional presenti sull’esemplare in prova. Sul fronte consumi abbiamo potuto rilevare un ottimo valore di 13 Km/l circa ai canonici 130 Km/h autostradali, una media generale di 11,5 ed un picco nella guida cittadina di 10 con un litro. Ottima invece l’autonomia, grazie al generoso serbatoio di 74 litri.
In conclusione
Una scelta fuori dal coro, per non finire alle solite premium tedesche, che ci piace molto. Oltre all’innovazione dello sterzo by-wire, di sostanza ce n’è molta, moltissima. Un’auto di gran qualità che sa convincere di giorno in giorno. Forse le manca solo la motorizzazione perfetta, perché il 2.2 a gasolio non brilla, mentre la piattaforma ibrida con il 3.5 litri a benzina è fin troppo. Delle tre quella della nostra prova ci è apparsa la migliore, ma in un mercato dove il diesel la fa da padrone, le servirebbe un due litri a gasolio all’altezza della migliore concorrenza.
Pro e Contro
Ci Piace | Non Ci Piace |
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Sterzo by-wire portentoso, dotazione tecnologica e comfort di gran livello | Rispetto al livello dello sterzo il retrotreno sfigura e le toglie quel pizzico di sportività in più che potrebbe avere |
Infiniti Q50 2.0t: la Pagella di Motorionline
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