Jaguar-Land Rover, possibile uno stabilimento in Arabia Saudita
Il materiale è sempre più importante per il gruppo britannico
A quanto pare (lo raccontano alcune indiscrezioni, che il management dell’azienda ha confermato), il gruppo Jaguar-Land Rover di proprietà di Tata Motors sta valutando la possibilità di realizzare un impianto in Arabia Saudita, là dove nascerà un’importante fonderia di alluminio di proprietà della joint-venture creata tra Ma’aden e Alcoa, leader nel settore ed importante fornitore di aziende automobilistiche.
Non c’è dubbio che l’alluminio stia giocando un ruolo di grande importanza nel programma di crescita ed evoluzione del gruppo Jaguar-Land Rover: la società britannica ha dimostrato di voler dare ampio spazio al materiale, per alleggerire le proprie vetture e, di conseguenza, per ridurre i consumi e le emissioni nocive. La dimostrazione di quello che diciamo viene dalla nuova generazione di Range Rover Classic, che secondo i dati rilasciati dall’azienda, grazie all’utilizzo di un nuovo scheletro in alluminio e di alcune parti del pianale nello stesso materiale, ora è più leggera di oltre 400 chilogrammi.
Se davvero il gruppo Jaguar-Land Rover si stabilisse in Arabia Saudita con un nuovo stabilimento, lo farebbe per permettere un accesso più conveniente e facile all’alluminio prodotto nel Paese, ma anche perché lì si troverebbe in una strategica posizione per esportare i propri modelli in Medio Oriente, in Asia, in Africa.
Per comprendere quale sia l’atmosfera che si respira tra i manager del gruppo Jaguar-Land Rover (e quindi per comprendere la motivazione che spinge a valutare un investimento importante in Arabia Saudita), dovete ricordare che i due brand Premium britannici stanno registrando un’importante crescita: nel 2011 la società ha registrato un incremento nelle vendite del 36% con 110.373 vetture vendute, grazie soprattutto agli ottimi risultati della zona battezzata MENA (Middle East e North Africa), dove le due aziende sono cresciute del 14%.
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