Kia Venga 1.6 CVVT, prova su strada
"Venghino", signori, c'è spazio!
Il mercato delle MPV compatte è indubbiamente uno dei affollati e difficili, anche se, nell’ultimo periodo, qualcuno dei modelli più venduti è uscito definitivamente di scena, mentre qualcun altro si appresta a farlo. La Mercedes Classe A, come ben saprete, ha cambiato radicalmente connotati, la Fiat Idea è uscita di produzione, e la Lancia Musa, non più freschissima, non verrà rimpiazzata. Ma non per questo si può dire che la Venga abbia vita facile, dato che deve comunque vedersela con concorrenti come l’Opel Meriva, la Toyota Verso S, la Citroën C3 Picasso e molte altre ancora. Vediamo insieme, quindi, quali sono gli assi nella manica della monovolume compatta coreana, che potrebbero portare un potenziale cliente a sceglierla tra le diverse proposte.
Design e Interni:
Stile
Per essere una monovolume le forme sono indubbiamente gradevoli: sobrie al punto giusto, senza essere banali
È ben risaputo che conciliare dei volumi che consentano la massima abitabilità interna con delle forme che facciano innamorare al primo sguardo, è impresa pressoché impossibile per qualsiasi designer. Però, nel caso di questa Kia Venga, non c’è dubbio che il risultato finale sia piuttosto gradevole: gli uomini della casa coreana sono infatti riusciti ad evitare il tipico effetto “lavatrice con le ruote” di alcune piccole monovolume, derivante dalla carrozzeria sviluppata più in altezza che in larghezza. La Venga infatti, ha delle forme piuttosto tondeggianti, con tratti morbidi e delicati, che riescono a dissimulare per bene i 160 cm di altezza della carrozzeria. Il frontale presenta la classica calandra Kia, con la cornice cromata che si ingrandisce all’altezza dello stemma, e i fari, dal taglio piuttosto originale, posizionati molto in alto, tanto che si prolungano fino alla base del parabrezza. Il muso è corto e spiovente, mentre la linea della fiancata sale verso la coda, regalando una certa sensazione di dinamismo. A quest’ultima danno il loro contributo anche i parafanghi pronunciati e “l’incisione” nella parte bassa della carrozzeria. Gradevole anche il design della coda, con un accenno di spoiler sul lunotto e i fari grandi ed avvolgenti.
Abitacolo e abitabilità
Davvero tanto spazio rispetto alle dimensioni esterne
La sensazione sul sedile di guida di questa Kia Venga è proprio quella tipica delle piccole monovolume: posizione di guida rialzata, che piace tanto alle signore, e molto spazio tra la testa e il tetto. L’impressione che si ha è quella di trovarsi in un ambiente davvero spazioso, complice anche il grande tetto panoramico, con la prima porzione ad apertura elettrica, che contribuisce ad accrescere ancor di più la sensazione di ariosità. La plancia presenta un design moderno e curato, con la grande manopola circondata dai comandi circolari del climatizzatore e, più sopra, lo schermo touchscreen del navigatore e della radio, che si fa apprezzare per una grafica piacevole e un’interfaccia molto user friendly. Nulla da dire sul cruscotto, con i tre grandi quadranti circolari, mentre non brilla per visibilità, specialmente sotto la luce diretta del sole, il sottile display posizionato nella parte alta della console: qui vengono visualizzate le informazioni del trip computer, la temperatura esterna e le impostazioni del climatizzatore. Proprio sotto la console centrale non mancano un bel vano dove riporre cellulari, telecomandi e quant’altro non vogliate tenere in tasca, oltre agli ormai irrinunciabili ingressi AUX e USB, per ascoltare sempre la propria musica preferita. Ci sono anche un bel po’ di comandi al volante, che vi permettono di gestire il tutto senza troppe distrazioni.
L’impressione generale, dunque, è quella di trovarsi in un abitacolo ben realizzato e curato, dato che non manca davvero niente. Le plastiche utilizzate, però, sono rigide e tradiscono la natura di vettura sbarazzina, tutta sostanza, senza troppa apparenza. Lo spazio e la modulabilità sono indubbiamente tra i pezzi forti della vettura: il divano posteriore è frazionato ed è per di più scorrevole avanti e indietro per ben 13 centimetri, permettendo di privilegiare lo spazio per le ginocchia o quello per i bagagli. In ogni caso, per essere una vettura lunga poco più di 4 metri, anche in 5 si sta davvero bene. A completare il quadro ci pensa un vano di carico di ben 440 litri, che possono aumentare fino a 1486 reclinando i sedili, il che è come avere un piccolo minivan per quando si vanno a fare grandi compere all’Ikea.
Comportamento su Strada:
Rassicurante e stabile in ogni circostanza, ed a suo agio su ogni tipo di percorso
Come va questa Venga? Beh, il telaio dà sempre delle risposte positive, perché la tenuta di strada e la stabilità, gli aspetti più importanti per una vettura per famiglie, quindi non orientata certamente ad emozionare alla guida, sono sempre a prova d’errore. Anche sollecitandola, infatti, la piccola MPV by Kia non si scompone davvero mai. Detto della sicurezza, bisogna anche sottolineare che, a dispetto di quanto si possa pensare, c’è anche del margine per un po’ di piacere di guida, vocabolo spesso sconosciuto alle vetture di questo tipo. Intendiamoci, nulla di trascendente, ma l’assetto, seppur tendente al morbido, non la fa dondolare troppo in curva, e lo sterzo, leggero ma con una buona prontezza, rendono questa Kia piuttosto gradevole. Nulla di strano che il suo terreno prediletto sia la città, dove fa valere le dimensioni compatte e la buona agilità, dimostrandosi un’ottima compagna per portare i bimbi a scuola, andare al supermercato o a lavoro. Come abbiamo già sottolineato, però, la Venga ha le carte giuste per difendersi egregiamente anche fuoriporta, dove si apprezzano il comportamento sano e il buon livello di comfort, penalizzato soltanto dal motore che alza un po’ la voce quando gira in alto. Al minimo, invece, è davvero silenziosissimo, tanto che si fa fatica a percepire che la vettura sia in moto.
Motore e Prestazioni:
Il 1.6 è vivace, dato che i cavalli non gli mancano. Il cambio automatico, però, non ama la guida spinta
Non vi nascondiamo che ogni tanto ci fa piacere trovare un propulsore a benzina, anche su vetture che non siano delle supercar iper-sportive. La Venga che abbiamo provato, infatti, era dotata di un 1.6 aspirato a benzina, in grado di sviluppare una potenza di 125 cv, che in assoluto non sono tantissimi, ma che per la tipologia e per le dimensioni della vettura bastano e avanzano. La velocità massima dichiarata infatti sfiora i 180 km/h, mentre lo 0-100 viene coperto in poco più di 12 secondi. Il motore, però, dà il meglio di sé nella parte alta del contagiri, dove mostra un bel temperamento, mentre in basso non è prontissimo nella risposta. Dunque, se si vuole un po’ di vivacità, bisogna darci dentro con l’acceleratore. La vettura era anche dotata di un tradizionale cambio automatico a 4 rapporti, che la rende indubbiamente più comoda e confortevole, specialmente in città, grazie all’assenza della frizione e al funzionamento sempre morbido della trasmissione. Quest’ultima, però, non sembra gradire particolarmente la guida sportiva, dato che le cambiate non sono delle più rapide, come non lo è neanche il kick down.
Consumi e Costi:
Soffre un po’ in autostrada, dove beve di più rispetto ad un diesel, mentre nel prezzo è inclusa una dotazione davvero molto ricca
Chi sceglie la Venga con questa motorizzazione, ovvero il benzina più grande e potente della gamma, con tutta probabilità non è una persona che percorre molti chilometri. Dunque, il fatto che i consumi della vettura non siano paragonabili a quelli delle versioni turbodiesel tendenzialmente non dovrebbe essere un fatto particolarmente rilevante. Durante la nostra prova, infatti, abbiamo potuto constatare che il consumo medio, in base a quanto indicato dal computer di bordo, oscillava tra i 7,8 e gli 8,5 lt/100km. Un consumo quindi non di certo esagerato, ma un po’ di differenza rispetto alle versioni a gasolio c’è. Sta a voi scegliere, in base ai vostri gusti e alle vostre percorrenze medie. Il prezzo di listino, per questa versione top di gamma, è di 19.850 €, ma si parte da circa 14.000 per la base. La dotazione di serie è davvero molto ricca, dato che comprende persino il navigatore touchscreen e la telecamera posteriore, utilissima in manovra.
In conclusione
Tirando le somme, questa Kia Venga ci ha convinto in primis per lo spazio e per l’abitabilità interna, davvero notevoli in rapporto alle dimensioni esterne contenute. L’abitacolo è molto vivibile ed è anche reso modulabile dalla presenza del divano posteriore scorrevole. Ci è piaciuto anche il comportamento su strada, sempre rassicurante in ogni circostanza. Il motore offre delle buone prestazioni, anche se nello sprint risulta parzialmente penalizzato dal cambio automatico non all’ultimo grido, prediligendo delle andature ben più rilassate. D’altronde la Venga non nasce per fare una gara di “sparo” al semaforo. Questa o la diesel? Tutto dipende da quanti chilometri fate: il benzina ripaga con un funzionamento gradevole e con un prezzo di listino più contenuto rispetto al 1.6 CRDi a gasolio, che ovviamente si prende la sua rivincita alla voce consumi, dove il 1.6 a ciclo otto risulta penalizzato, in particolare in autostrada.
Pro e Contro
Ci Piace | Non Ci Piace |
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L'abitabilità interna notevole e la dotazione “all inclusive”. | Cambio automatico migliorabile. |
Kia Venga 1.6 CVVT: la Pagella di Motorionline
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Il libretto di uso e manutenzione è pessimo, e aiuta poco. L’assistenza il sabato è chiusa a Torino. Il sedile è scomodo, tiene poco in curva,e il poggiatesta rimane molesto. Bisognerà cercare un cuscino piatto pe lo schienale. Le regolazioni sono più complesse della Lexus, che pure costa due volte e mezza più cara. Per via d’esempio, ci sono tre diverse opzioni di parcheggio, per chi ha radio e luci diurne accese, e retrovisione in azione. Senza invertire la sequenza, bisogno mettere il cambio in blocco, poi spegnere motore, poi chiudere i retrovisori, poi scendere e chiudere le porte, poi agire da fuori sul telecomando. Dopo venti secondi tutto si spegne. Se la cosa non funziona, bisogna rifare tutto da capo. (Quando avevo la barca facevo prima: motori cut off, blocco batteria, chiusura abitacolo.) La leva del cambio automatico inutilmente dura. Cruscotto demenziale: per leggere temperatura e ora in rosso slavato ci vuole una vista d’acquila. Tutte le spie sono microscopiche, con pittogrammi equivoci, e il tutto sembra progettato da una mente malata. Il navigatore è consultabile solo di notte, di giorno è quasi invisibile – con leva alzata al massimo – e consulterò l’assistenza per farmi spiegare quale sarebbe il mio difetto di vista. La micro levetta rifornimento carburante richiede una meditazione zen. Vettura ferma e frenata, porta aperta, occhio e dito indice che percorrono la scanalatura del brancardo, e si può arrivare allo scatto felice. Tutto il progetto sembra opera di un pazzo, del quale vorrei liberarmi vendendo la mia disgrazia in settembre. Attualmente preferisco il tram in città, per fare prima. Qualcuon vuole partecipare alla mia mala sorte?
Anche io ce l’ho dal 2013. Dissento praticamente in tutto quello detto nel commento precedente. Tra le molte auto che ho avuto questa mi pare ben progettata e ben fatta. Tutto piuttosto semplice e ben visibile. Il sedile, è vero, trattiene poco, ma non è una macchina sportiva e in curva prima del sedere del guidatore va via il retrotreno dell’auto! Il cambio è penoso, un vecchio automatico e consuma un sacco, per il resto è un’auto che mi ha dato pochi problemi e molte soddisfazioni.