Lamborghini Huracan GT3 EVO2: le Iron Dames affronteranno Sebring questo mese

Iron Dames è un progetto concepito nel 2018 da Deborah Mayer – imprenditrice, pilota e presidente della Women in Motorsport Commission (WIM) della FIA. Ha l’obiettivo di supportare le donne nel mondo del motorsport a tutti i livelli, tra cui piloti, meccanici, ingegneri e manager.

Dalla più giovane Doriane Pin di 19 anni alla più esperta Rahel Frey di 36 anni, le Iron Dames condividono un’unica visione: indossare una tuta rosa e un casco per essere piloti che vogliono vincere.

È un progetto della scuderia italiana Iron Lynx

Iron Dames è un progetto di Iron Lynx, la scuderia italiana scelta da Lamborghini Squadra Corse come team di riferimento nell’IMSA Endurance Cup 2023, che a partire dal 2024 parteciperà come team ufficiale al Campionato Mondiale Endurance (World Endurance Championship – WEC) con la Lamborghini LMDh.

La partnership è stata annunciata lo scorso novembre per unire le forze sia nelle gare GT3 che nelle competizioni LMDh in Europa e negli Stati Uniti.

Stephan Winkelmann, Chairman e CEO di Lamborghini, ha detto: “Sin da quando abbiamo annunciato l’intenzione di correre nella categoria LMDh ci è stato chiaro che Iron Lynx fosse il partner giusto. Nel corso degli anni Iron Lynx ha dimostrato di essere un’entità veloce, forte e di successo. Proprio come il dipartimento motorsport Lamborghini”.

Gareggiando faccia a faccia coi colleghi uomini, dopo il debutto dello scorso gennaio a Daytona a bordo della Lamborghini Huracan GT3 EVO2 n°83, questo mese vedrà le Iron Dames impegnate nell’IMSA Endurance Cup a Sebring per la seconda tappa del campionato dopo Daytona. Rahel Frey, Michelle Gatting, Saharah Bovy e Doriane Pin si scambieranno di posto nell’abitacolo dell’auto da corsa nelle lunghissime ore che caratterizzano le gare di durata.

“Il progetto Iron Dames è fatto da donne motivate dai sogni, con forte passione e motivazione. Corriamo per ispirare le donne a seguire i propri sogni e fare il primo passo nel motorsport, perché come abbiamo dimostrato, tutto è davvero possibile”, ha dichiarato Deborah Mayer.