L’elettrico sorpasserà il termico nel 2030
La trasformazione della mobilità è vicina ad una svolta epocale
Toyota crede nell’ibrido dal 1997 da quando presentò la prima generazione di Prius, Nissan produce la Leaf che è il primo veicolo 100% elettrico di produzione di massa lanciato a livello mondiale, Tesla costruisce soltanto vetture elettriche: sono solo tre semplice esempi di come le concezioni legate al mondo dell’auto stiano cambiando sempre più velocemente. Quasi tutti i costruttori di auto infatti stanno virando la loro produzione verso vetture che siano appunto ibride od elettriche. In questi ultimi tempi la rincorsa alle emissioni zero e ad una lunga autonomia stanno accelerando di molto il processo di sostituzione dalle attuali vetture spinte da motori termici a quelle a propulsione ibrida/elettrica.
Non è un caso, insomma, che, ad esempio, nello scorso mese di settembre le immatricolazioni di vetture ibride ed elettriche in Italia siano aumentate rispettivamente del 44,5 e del 64,4 % rispetto allo stesso mese del 2015: è chiaramente un segno dei tempi che cambiano. I motivi per cui i clienti cominciano a scegliere vetture con sistemi di alimentazione alternativa possono essere molteplici: ad esempio i consumi più contenuti in città rispetto ad un classico diesel o benzina, incentivi più sostanziosi all’acquisto da parte delle varie case madri o talvolta l’aumento di zone a traffico limitato.
Fatto sta che continuando così “il sorpasso dell’elettrico ai danni del termico arriverà entro il 2030 soprattutto nelle città densamente popolate e ad alto reddito come ad esempio Londra e Singapore: in queste aree i veicoli elettrici potrebbero diventare il 60% di tutto il parco circolante”. A renderlo noto è il rapporto “An Integrated Perspective on the Future of Mobility” appena pubblicato da McKinsey e da Bloomberg New Energy Finance.
A parte le motivazioni enunciate nelle righe sopra, ci sarebbe anche un altro fattore che influenzerebbe la scelta di comprare una vettura elettrica anzichè una tradizionale dotata di motore termico: il costo delle batterie. Secondo lo stesso studio solamente negli ultimi 5 anni la tecnologia ha consentito di ribassare il costo degli accumulatori da quasi 1.000 dollari per kWh a “soli” 350 dollari. Ma la tendenza al ribasso tenderà a continuare anche nei prossimi anni: infatti, le previsioni dicono che entro una decina d’anni il costo degli accumulatori potrà scendere ancora di più fino a 100 dollari per kWh. Le economie su larga scala dunque permetteranno un evidente risparmio sui prezzi degli accumulatori e daranno modo ai costruttori di vetture elettriche di ribassare i loro prezzi di listino.
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