Lotus non sarà presente al Salone di Parigi 2012?
Il brand sta rivedendo la propria strategia di crescita
Due anni fa, in occasione del Salone di Parigi 2010, il brand di Hethel ci sorprese con un abbondante numero di concept car, quelle che avrebbero dovuto anticipare lo sviluppo futuro della gamma del Loto: vettura che mai prima avevamo potuto osservare e che mai prima erano state annunciate (con il risultato che il pubblico, i media e la concorrenza, all’apertura dell’evento francese, rimasero di stucco. Positivamente parlando, d’intende). Passati ventiquattro mesi, Lotus non ha ancora terminato lo sviluppo di queste vetture (se davvero se ne sta occupando) e non ha ancora iniziato il programma di trasformazione del proprio listino. La situazione delicata del costruttore (poche settimane fa è stato allontanato l’Amministratore Delegato, Dany Bahar) passa ora attraverso la scelta di non partecipare al Salone di Parigi 2012, anche se l’evento ha una risonanza larghissima e anche se catalizza l’attenzione dei media di tutto il pianeta per il numero di novità che vengono qui svelate per la prima volta.
Ad essere precisi, il brand inglese non ha ancora dato l’annuncio ufficiale: sono alcune indiscrezioni a dire che Lotus non avrà un proprio stand all’interno del Salone di Parigi 2012, tra il 29 settembre ed il 14 ottobre venturi. Ma – consultato da alcune nostre fonti – il marchio non ha voluto nemmeno negare la notizia, dandoci dunque spazio di speculare sull’assenza del Loto alla kermesse.
Ora che il manager alla guida del marchio è cambiato (Bahar è stato allontanato – a quanto pare – per alcune sue controverse scelte, come ad esempio la collaborazione stretta con Mansory o la scelta di promuovere un rapper, Swiss Beatz, come consulente stilistico), Lotus deve rivedere la propria strategia di crescita e di evoluzione. Gli appassionati del brand chiedono a gran voce che il Loto torni ad essere quel che era, abbracciando nuovamente i valori della propria tradizione (leggerezza, sportività, concretezza), e che smetta di cercar di essere ciò che non è, cioè un costruttore di supercar esclusive e quindi un competitor di Ferrari (questa la linea immaginata proprio da Bahar negli scorsi anni per Lotus).
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