Mercato auto in Italia: a maggio arriva un altro calo delle immatricolazioni
Nei primi cinque mesi del 2022 si sono perse 378.000 vetture rispetto al 2021
Anche maggio 2022 si è concluso con un calo del 15,1% delle immatricolazioni in Italia, seppur con una diminuzione più modesta da inizio anno dopo quattro mesi di perdite comprese tra il 19,6% e il 33%. Complessivamente, il mercato italiano ha registrato 121.299 vendite durante l’intero mese scorso.
Considerando il periodo gennaio-maggio, invece, abbiamo sole 556.974 auto immatricolate e con una perdita del 24,3%, pari a 378.000 vetture in meno rispetto allo stesso periodo del 2021 (quando sono state vendute 735.420 esemplari).
I nuovi incentivi statali hanno dato una mano a ridurre il calo
L’apertura al 25 maggio della piattaforma per la prenotazione degli incentivi ha probabilmente giocato un ruolo importante nel recupero. Già nel primo giorno di apertura, il fondo di 170 milioni destinati alla fascia 61-135 g/km risultava dimezzato e dopo sei giorni c’erano solo 34 milioni.
Per quanto riguarda le altre categorie, dei 209 milioni di euro destinati alla fascia 0-20 g/km, ne sono stati prenotati circa 19 milioni mentre per la fascia 21/60 g/km le prenotazioni hanno raggiunto quota 10 milioni su 214 milioni assegnati.
Michelin Crisci, presidente dell’UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), ha detto: “L’impianto dei sostegni contiene ancora alcune debolezze che l’UNRAE ha più volte indicato, a cominciare dalla richiesta – avanzata dall’intero comparto – di allungare da 180 a 300 giorni dalla firma del contratto il termine per usufruire dell’incentivo. Resta inoltre ancora irrisolto – aggiunge Crisci – il problema dell’esclusione dal beneficio delle persone giuridiche (aziende e società di noleggio), omissione che di fatto riduce l’apporto dell’automotive al percorso di decarbonizzazione del Paese”.
Il presidente ha ribadito la richiesta di elevare la percentuale di detraibilità dell’IVA per le auto aziendali per uso promiscuo sui motori a zero o a basse missioni in modo da avvicinare l’Italia, almeno parzialmente, alla vigente normativa europea: 100% per la fascia 0-20 g/km, 80% per quella 21-60 g/km e 50% per quella 61-135 g/km.
Solo il noleggio a lungo termine è cresciuto
Maggio 2022 si è concluso con una flessione per quasi tutti gli utilizzatori. I privati hanno segnato un calo in linea con il mercato complessivo, recuperando mezzo punto percentuale al 59,2% e al 60,5% nei primi cinque mesi dell’anno.
Le autoimmatricolazioni hanno ceduto il 43% dei volumi e si sono fermati a maggio ad appena il 5% (8,7% nel cumulato dell’anno). Il noleggio a lungo termine (unico canale in crescita) ha segnato un +5,3%, salendo di 4,4% al 22% del mercato totale (20,7% nei cinque mesi). Per il noleggio a breve termine, invece, c’è stata un’ulteriore diminuzione pari al 37,3%, arrivando al 6,4% di quota di mercato a maggio e al 4% nel cumulato.
Tutti i motori tradizionali hanno registrato un calo
Arrivando alle alimentazioni, è stato confermato il crollo dei propulsori tradizionali. In particolare, benzina e diesel hanno perso, rispettivamente, il 22% e il 29,5% dei volumi, fermandosi al 28,4% e al 19,5% di quota a maggio e al 27,3% e al 20,6% nei primi cinque mesi. Il GPL, invece, è tornato in positivo con il 7,8% di quota a maggio e l’8,4% nell’accumulato. Il metano ha registrato l’ennesima diminuzione, portandosi a solo l’1% delle preferenze.
Le immatricolazioni di auto elettriche e ibride plug-in a maggio hanno registrato una quota rispettiva del 3,7% e del 6,1%. Le ibride hanno concluso il mese con una leggera positività in volume, salendo al 33,5% a maggio e al 33,9% nell’accumulato, con le full hybrid all’8% e le mild hybrid al 25,5%.
Calo a doppia cifra per tutti i segmenti
Tutti i segmenti hanno registrato un calo a doppia cifra, ad eccezione di quello top di gamma. Nello specifico, le city car e le medie hanno recuperato circa l’1%, al 18,5% e al 31,4% di quota. In calo, invece, le utilitarie e i segmenti D ed E.
Fra le carrozzerie, i SUV hanno coperto oltre la metà delle immatricolazioni di maggio, con i crossover al 41,9% e i fuoristrada all’11,3%. Al secondo posto abbiamo le berline con il 40,2%. Tutte le aree geografiche dell’Italia hanno registrato una diminuzione delle vendite.
In conclusione, le emissioni media di CO2 delle nuove immatricolazioni a maggio sono diminuite del 3,2% a 117,6 g/km. Nei primi cinque mesi del 2022 sono state invece di 118,6 g/km (-4,6%).
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