Milano, i carabinieri chiedono l’ingresso gratuito in Area C: “Inammissibili restrizioni per la nostra professione”
Per il sindacato la deroga di un anno concessa per entrare in Area B è troppo poco
Prosegue la “battaglia” tra le forze dell’ordine e il Comune di Milano per come le nuove restrizioni alla circolazione, in vigore del 1° ottobre 2022, relative ad Area B e Area C, impattano su poliziotti e carabinieri, chiamati a garantire la sicurezza pubblica nel capoluogo lombardo.
Attraverso le organizzazioni sindacali, i carabinieri fanno espressa richiesta all’amministrazione meneghina, guidata dal sindaco Giuseppe Sala, di essere esentati dal pagamento del ticket per entrare in Area C e di poter beneficiare di una deroga ad hoc su Area B per poter continuare a girare per la città di Milano.
I carabinieri: “Per andare in servizio ci serve l’auto”
Sottolineando come all’interno delle due aree siano presenti numerosi comandi, stazioni, reparti per l’ordine pubblici, la polizia giudiziaria, il nucleo scorte e molti altri, la segreteria lombarda dell’Unione sindacale italiana carabinieri (Usic) ha diffuso una nota ufficiale nella quale si legge: “In tutte queste strutture prestano servizio migliaia di carabinieri che, anche quotidianamente, sono costretti a utilizzare mezzi di trasporto propri a causa delle fasce orarie di impiego nelle quali l’offerta di trasporto pubblico è ridotta o addirittura assente”.
Troppo poco la deroga di un anno per l’accesso in Area B
La giunta milanese ha concesso un deroga di un anno riguardante Area B, un provvedimento “tampone” ritenuto insufficiente dal sindacato che chiede a gran voce una deroga assoluta, e non a tempo, per i carabinieri: “Questa decisione – scrive l’Usic – rischia di mettere in seria discussione gli equilibri familiari e personali degli uomini e delle donne in divisa che si vedono costretti a sostenere una spesa ingente in un particolare momento critico per l’economia mondiale. In un periodo in cui l’aumento del costo della vita, con particolare riferimento ai beni primari e nello specifico al mercato dell’automobile, è protagonista nel quotidiano in negativo, non si può imporre a un servitore dello stato con un salario medio-basso di affrontare una spesa come quella dell’acquisto di una nuova auto”.
“Vivere in una delle province più care d’Italia – conclude il comunicato – è già un sacrificio che spesso non regala la massima serenità quando si è costretti a fare i conti a fine mese con affitti, mutui e altre spese necessarie per vivere”.
L’attacco-social di Salvini
Le proteste delle forze dell’ordine sono state rilanciate sui social da Matteo Salvini, col leader della Lega che, non si è lasciato sfuggire l’occasione per sferrare un attacco politico all’amministrazione milanese, commentando così la vicenda: “Sala e il PD di Milano lasciano a piedi anche i Carabinieri”.
Seguici qui