Motore del futuro, il sondaggio Uiga premia l’ibrido “basic” e le alimentazioni elettrificate
I risultati dell'indagine sulle tipologie d'alimentazione
Motore ibrido “semplice” e alimentazioni elettrificate: sono queste le preferenze emerse dal sondaggio “Il motore del futuro” organizzato da UIGA, l’Unione Italiana dei Giornalisti Automotive, al quale hanno preso parte 4.287 partecipanti offrendo alcuni spunti utili a definire un identikit degli automobilisti italiani.
Chiamati a esprimersi su sei diverse tipologie di alimentazione, ovvero ibrido, benzina/diesel, ibrido ricaricabile, metano/Gpl, elettrico e idrogeno, attribuendo a ciascuno un punteggio a scalare in base all’ordine di preferenza (1° posto 6 punti – 6° posto 1 punto), gli automobilisti, prediligendo le motorizzazioni green più semplici, hanno premiato l’alimentazione ibrida benzina/diesel, seguite nell’ordine da auto ibride ricaricabili, elettriche, benzina/diesel, idrogeno e metano/Gpl.
Le preferenze per fasce d’età
Guardando i dati per fasce d’età, si scopre che gli automobilisti più giovani (fino a 30 anni) puntano decisamente sull’auto elettrica che si piazza la primo posto seguita dall’ibrida benzina/diesel e dell’ibrida ricaricabile. Nella fascia 30-50 anni, la preferenza ricade sull’alimentazione ibrida benzina/diesel, l’opzione più semplificata e meno costosa tra le elettrificate, con benzina/diesel al secondo posto ed elettrica al terzo. Sorpresa nel target over 50, che guarda al futuro con interesse mettendo al primo posto l’ibrido base benzina/diesel, seguito dall’idrogeno e dall’ibrido ricaricabile.
Gli italiani prediligono ancora l’auto di proprietà
Il sondaggio ha poi posto ai partecipanti due domande: “La mia auto attuale quanti anni ha” e “Come sto valutando di acquistare la mia prossima auto?”. Relativamente all‘età dell’auto posseduta il 39,55% ha risposto da 0 a 3 anni, il 18,66% tra 3 e 5 anni, il 37,31% oltre 5 anni. Sul sistema di acquisto della prossima vettura, la proprietà assoluta stravince con il 63,57%, col noleggio a lungo termine staccato (32,66%), mentre il car sharing raccoglie un misere 0,78%.
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