Multe senza frontiere, la nuova direttiva Ue ora si fonda sulla sicurezza stradale
E' stata approvata in via plenaria dal Parlamento Europeo
Multe senza frontiere – Il sistema delle ‘multe senza frontiere’ ora consente l’accesso ai registri d’immatricolazione di tutti i 28 stati membri dell’Unione Europea e qualunque guidatore che commetta infrazioni gravi al codice della strada all’estero vedrà recapitarsi a casa l’ammenda. Le infrazioni per cui è previsto questo sistema sono: eccesso di velocità, guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, guida senza cinture di sicurezza o senza casco, uso di corsie vietate, mancato rispetto del semaforo rosso e uso del cellulare durante la guida.
Come spiegato all’Ansa dall’eurodeputato del Partito Democratico, Nicola Caputo, il Parlamento Europeo è stato “fortemente spinto” ad adottare la nuova direttiva sullo scambio transfrontaliero di informazioni sulle infrazioni in materia di sicurezza stradale prima del 6 maggio 2015, al fine di evitare di creare un limbo giuridico che potrebbe minare la sicurezza stradale in Europa. Adesso la direttiva è stata rivista e ha una nuova base legale che ne consente l’estensione entro due anni anche a Gran Bretagna, Irlanda e Danimarca. Da quando fu introdotta, nel 2013, le infrazioni da parte dei guidatori stranieri si sono dimezzate.
Adesso la nuova direttiva approvata in via plenaria dal Parlamento Europeo si fonda sulla sicurezza stradale e non più sulla cooperazione di polizia, da cui sono ancora esonerati Londra, Dublino e Copenhagen, dopo che lo scorso maggio la Corte di giustizia Ue l’aveva bloccata pur mantenendone in vigore gli effetti per 12 mesi in modo da evitare l’impunità dei guidatori indisciplinati. Era stata la stessa Commissione Ue a portare il caso davanti ai giudici di Lussemburgo, contestando il cambiamento di base legale operato da Parlamento e Consiglio durante l’iter legislativo.
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