Niente più carcere per l’omissione di soccorso
Il reato viene depenalizzato e considerato un crimine "minore"
E’ di poche settimane fa la notizia che presto verrà riconosciuto il reato di omicidio stradale – con conseguente ritiro a vita della patente – per coloro che guidando, e uccidono, sotto l’effetto di alcool o droghe. Un passo avanti per la giustizia, al quale però subito se ne contrappone uno all’indietro: l’omissione di soccorso non sarà più punita con il carcere.
Con l’applicazione del decreto legislativo di attuazione della legge delega 67/2014, varato dal Consiglio dei Ministri, la mancata prestazione di soccorso dopo aver investito qualcuno verrà considerato dunque alla stregua di un reato “minore”. Nella lunga lista dei reati depenalizzati dalla riforma sono presenti, oltre all’omissione di soccorso, le contravvenzioni disciplinate dal Codice penale e i reati contro il patrimonio come il furto semplice, la truffa e l’appropriazione indebita. L’elenco prosegue con alcuni reati contro la persona, come la lesione personale semplice, l’aver partecipato a risse con conseguenti vittime o feriti, l’omicidio colposo semplice e anche diverse ipotesi di reati societari: dal falso in bilancio all’impedito controllo della formazione fittizia di capitale.
Ma non ci si ferma qui, visto che potranno evitare la prigione anche coloro che commettono alcune ipotesi di illecito fallimentare, come la bancarotta semplice e l’omessa dichiarazione dei redditi o l’infedele dichiarazione, il danneggiamento, le omesse ritenute, la violazione di domicilio, il rifiuto di atti d’ufficio e l’abuso di ufficio. Infine, niente più sbarre nemmeno per chi commetterà incesto, occulterà cadaveri o verrà beccato in possesso o intento a produrre documenti d’identità falsi.
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