Opel chiuderà due stabilimenti in Europa?
Il piano di ristrutturazione sarà svelato durante la prossima settimana
L’avevamo già anticipato, alcune settimane fa: Opel viaggia a velocità folle verso la chiusura di uno o più stabilimenti in Europa, per far fronte alle perdite abbondanti registrate dal produttore anche nel 2011 (durante lo scorso anno il brand del Fulmine ha mandato in fumo quasi 600 milioni di euro e questo bilancio negativo è il dodicesimo consecutivo per il marchio di Russelsheim). Oggi torniamo a parlare di questa possibilità, perché durante la prossima settimana il management dell’azienda e quello di General Motors annunceranno il piano di ristrutturazione della casa automobilistica tedesca, in cui (pare) è prevista la chiusura di due stabilimenti. Precisiamo subito che nessuna fonte ufficiale ha per ora confermato o smentito la notizia ed è per questo che vi invitiamo a registrare il fatto con il beneficio del dubbio.
Secondo le indiscrezioni, i due impianti probabilmente destinati alla chiusura in quest’operazione di ristrutturazione del marchio Opel sono quello di Bochum e quello Vauxhall di Ellesmere Port. Ma neppure quelli di Saragozza e di Eisenach sono immuni dal progetto del management di General Motors: all’interno di questi due stabilimenti è già stata operata una riduzione dei ritmi di produzione.
La motivazione che ha spinto il brand a considerare la chiusura di due stabilimenti è il regime di sovra-produzione che caratterizza Opel in Europa: la capacità di assemblaggio degli impianti nel Vecchio Continente non riesce ad essere smaltita con le peraltro buone vendite del marchio e per questo la soluzione – drastica, infelice, impopolare, dolorosa – è quella della recisione (il programma di ristrutturazione prevede la diminuzione della produttività del 30%).
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