Opel G90 concept: un esempio di ricerca orientata verso l’efficienza [FOTO]
Aspetto aerodinamico, peso contenuto a 750 kg
L’impostazione, il peso, lo stesso coefficiente di penetrazione aerodinamica risultano tutti fattori protagonisti, ricordando la concept car Opel G90. Un esemplare citato a distanza di 20 anni, tenendo presente la sesta generazione di Opel Corsa.
Leggerezza e dinamismo
Interessante l’affine coincidenza tra il debutto della concept G90 al Salone di Francoforte del 1999, e quello nel 2019 nella stessa occasione della nuova Opel Corsa. Una compatta che annovera una funzionale efficienza aerodinamica favorita da un coefficiente pari a 0,29. Il dato della concept G90, riprendendo le informazioni, ammonta persino a 0,22. Ma non è il solo aspetto peculiare. Anche il peso della storica “Concept Car dell’Anno” proclamata allora da Automotive News International, risulta piuttosto contenuto: 750 kg. L’unione di tali fattori, come ricordato, risulta unito a emissioni altrettanto limitate, considerando la presenza di un propulsore 3 cilindri a benzina da 60 cavalli a iniezione sequenziale, registrando 90 grammi di CO2 ogni chilometro. Valore che anticipava già allora la normativa europea del 2008 e che ha suggerito la stessa denominazione, come indicato.
Le caratteristiche
Un esempio concettuale di funzionale alchimia tra forma e massa, alla luce dei valori segnalati. Partendo dal peso, il dato di 750 kg è stato raggiunto impiegando leghe leggere come alluminio e magnesio, prospettando un’autonomia di circa 770 chilometri, rapportata a un pieno di 30 litri di benzina, come ricordato. Gli stessi interventi riguardano diverse componenti dell’autotelaio, compresi puntoni delle sospensioni in alluminio e snodi dello sterzo. Ad esempio i soli 6 kg del cofano motore in alluminio o il sistema di scarico in acciaio inossidabile, sostenuto da cinque supporti (non solo tre) e una lamiera meno spessa. Appena 13,1 kg, preservando sei chilogrammi rispetto a una soluzione similare.
Poi le parti in magnesio, spaziando da voltante a involucro del cambio, quindi anche alcune componenti di tetto e sedili. Un alleggerimento studiato assieme a un baricentro altrettanto contenuto da terra.
Tornando all’esterno, valutando il già accennato coefficiente di penetrazione aerodinamica di 0,22 e un indice della sezione frontale (CxA) di 0,45, la velocità massima raggiungibile ammonta a 180 km/h. In questo caso risulta peculiare anche la “forma a goccia”, visto il tetto piuttosto inclinato e arricchito da “gobbe”, la coda compatta, ma anche i fianchi lisci e le ruote parzialmente nascoste. Tra gli altri aspetti interessanti figurano anche lo specifico pianale in alluminio poco spesso, leggero e caratterizzato da una particolare struttura a nido d’ape a sezioni esagonali, così come un sottoscocca liscio e carenato che abbraccia lo stesso impianto di scarico.
Infine, a bordo, il sedile frontale adibito al passeggero risulta ripiegabile, anticipando un concetto poi introdotto su Meriva e definendo una superficie di carico lunga ben 2,50 metri. Lo spazio appare abbondante anche nel bagagliaio valutando anche lo spazio sotto il pianale, da 350 a 980 litri abbattendo gli schienali della seconda fila suddivisa in due sezioni. La concept era pensata per accogliere quattro persone.
Foto: Opel
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