Opel Safety Vehicle: l’OSV 40 50 anni fa stabiliva nuovi standard di sicurezza
50 anni fa Opel svelava la sua OSV 40
Cinquant’anni fa, Opel presentò il suo concetto di auto compatta sicura alla Conferenza tecnica internazionale sulla sicurezza dei veicoli a Londra. Basato sull’Opel Kadett C, lanciata l’anno precedente, il progetto anticipava le idee degli ingegneri della casa tedesca sulla sicurezza. L’acronimo OSV, che significa Opel Safety Vehicle, e il numero 40 si riferiscono alla velocità di impatto frontale in miglia all’ora (circa 65 km/h) per cui l’OSV 40 era progettata.
50 anni fa Opel svelava la sua OSV 40
Il prototipo, che pesava 960 kg, dimostrava che era possibile raggiungere elevati standard di sicurezza passiva anche con veicoli compatti, e non solo con modelli più grandi e pesanti. L’OSV 40 superò con successo tutti gli obiettivi durante i crash test successivi: dopo un impatto frontale con un ostacolo solido a 65 km/h, tutte e quattro le porte erano ancora funzionanti e potevano essere aperte senza attrezzi.
La parte anteriore del veicolo aveva assorbito l’energia dell’impatto così bene da deformarsi di 50 cm. Inoltre, l’Opel OSV 40 aveva mostrato prestazioni altrettanto eccellenti durante una collisione frontale con un pilone a 50 km/h, un impatto posteriore, un impatto laterale con un palo e il test di ribaltamento a 48 km/h.
Gli ingegneri svilupparano diverse strategie per raggiungere questi risultati eccezionali. I paraurti dell’Opel OSV 40 erano riempiti con schiuma poliuretanica, che ne migliorava la capacità di assorbimento degli urti.
Nella parte anteriore di Opel OSV 40 erano stati utilizzati longheroni riempiti di schiuma, progettati per collassare in modo controllato a velocità di impatto superiori a otto chilometri all’ora. Questa struttura era in grado di assorbire una quantità sufficiente di energia, così che gli impatti frontali al di sotto di questa velocità non provocavano danni significativi.
All’interno di OSV 40, tutte le superfici a contatto con i passeggeri in caso di incidente erano protette da uno strato di due centimetri di schiuma poliuretanica. Inoltre, lo sterzo era equipaggiato con un elemento pieghevole aggiuntivo nella parte inferiore del piantone per migliorare la sicurezza. Quattro luci aggiuntive posizionate dietro il lunotto indicavano la frenata di emergenza e servivano anche come luci di emergenza. I sedili anteriori erano progettati con una larghezza maggiore per formare un divisorio continuo verso la parte posteriore.
I supporti laterali, erano progettati per prevenire il contatto tra guidatore e passeggero in caso di impatto laterale. Inoltre, i poggiatesta minimalisti dei sedili anteriori garantivano una buona visibilità posteriore per il guidatore. OSV 40 ebbe un’influenza sui futuri modelli di Opel, come dimostrano anche le recenti Astra e Astra Soports Tourer, che sono all’avanguardia quando si parla di sicurezza.
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