Operai Fiat occupano l’Agenzia delle Entrate di Termini Imerese
I rappresentanti chiedono il rispetto degli accordi con la DR Motor
L’ondata di proteste e scioperi che sta colpendo recentemente l’Italia non poteva risparmiare ancora a lungo il settore automobilistico. È accaduto così che oggi un gruppo di operai dell’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese siano entrati nella locale Agenzia delle Entrate e abbiano occupato di fatto gli uffici. Lo stabilimento, secondo un recente accordo, avrebbe dovuto essere sotto la protezione e lo sviluppo di Massimo Di Risio, patron della DR Motor. I recenti guai finanziari della casa molisana, però, hanno messo in serissimo dubbio il completamento del progetto e per questo non solo gli operai, ma anche altri dipendenti dello stabilimento, si sono ritrovati davanti alla prospettiva di un lungo periodo (si parla di cinque anni) di disoccupazione senza ammortizzatori sociali o quasi.
Una situazione ritenuta inaccettabile e al termine dell’assemblea organizzata da Fim, Fiom e Uilm è scattata la decisione di affrontare di petto la questione. Infatti la questione coinvolge ormai 2.200 dipendenti, tra i quali si conterebbero almeno 640 esodati, vale a dire gli ex licenziati a cui la riforma delle pensioni finirebbe per lasciare scoperti alcuni anni di ammortizzatori sociali, in teoria senza possibilità di ripristino.
La situazione al momento è di altissima tensione. Le forze dell’ordine sono intervenute e si sono posizionate all’esterno dell’edificio, ma la sensazione è che l’occupazione difficilmente si risolverà in breve tempo. Le parole dei portavoce degli operai hanno confermato come l’atto sia dovuto all’instabilità e all’incertezza sul proprio futuro scatenato dall’attuale situazione finanziaria dello stabilimento e all’apparente mancanza di volontà da parte degli attori coinvolti di rispettare i termini sottoscritti. Ovviamente tra questione politica ed economica, lo sviluppo di questa protesta è destinata ad occupare per lungo tempo le prime pagine dei giornali.
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