Passeggera apre distrattamente la portiera dell’auto e colpisce pedone: condannata per lesioni colpose

Aprendo la portiera posteriore dell’auto senza guardare ha colpito al torace un pedone che sopraggiungeva sul marciapiede e per questo una donna era stata imputata per il reato di lesioni colpose, condanna che è stata confermata dalla Cassazione che ha respinto il ricorso della donna.

I giudici della Cassazione hanno ritenuto inammissibile il ricorso della donna che, da passeggera, aprendo distrattamente la portiera posteriore dell’auto ha colpito un uomo che stava camminando sul marciapiede. Il ricorso tentava di far ricadere la responsabilità sull’uomo, distratto, a dire dell’imputata, a causa del cane che teneva al guinzaglio.

La versione della passeggera

Una versione questa che però non ha convinto, nonostante la donna chiamasse in causa anche alcune testimonianze che non hanno sostenuto la versione dell’uomo colpito. Nel ricorso in Cassazione la donna sostiene come l’uomo, che passeggiava distrattamente a causa del cane tenuto al guinzaglio, sia andato a sbattere contro la portiera dell’auto, già aperta dalla donna, scesa dalla vettura per fumare una sigaretta.

Accertata la responsabilità della donna

La tesi dell’imputata però si è scontrata con le chiare responsabilità della donna emerse dalle dichiarazioni della persona offesa, dai testimoni e dai documenti sanitari presi in esami dai giudici. La donna in realtà non è stata prudente nell’aprire la portiera, guardando preventivamente la strada, una condotta che le avrebbe consentito di avvistare per tempo il pedone e di non colpirlo.

Alla luce di ciò i giudici della Cassazione hanno emesso la sentenza che conferma alla donna il capo di imputazione di reato di lesioni colpose, aggravate dalla violazione delle norme sulla circolazione.