Patente auto scaduta: cosa succede in caso di controllo
Ecco le sanzioni previste dalla legge
Tutti i guidatori devono circolare con la patente di guida in corso di validità, ma che succede se i vigili urbani ci fermano e abbiamo il documento scaduto? Rinnovare la patente secondo le rispettive scadenze è un obbligo per tutti e per chi circola con la patente scaduta sono previste sanzioni.
Patente scaduta: le sanzioni previste
Chi viene sorpreso alla guida con la patente scaduta riceve due sanzioni, una pecuniaria e una accessoria, anche se non gli verrà sottratto alcun punto dalla patente. La sanzione pecuniaria consiste in una multa il cui importo varia tra i 160 e i 644 euro. La sanzione accessoria comporta invece il ritiro della patente scaduta da parte delle autorità. Da questo momento il guidatore ha 10 giorni di tempo per sottoporsi alla visita medica obbligatoria per procedere al rinnovo della patente di guida e recarsi presso il comando di polizia locale per riavere il documento ritirato. Nel caso dovessero passare più di 10 giorni, la patente scaduta verrà inviata alla prefettura della zona dove è avvenuta la violazione e sarà lì che la si potrà ritirare, presentando il nuovo certificato medico di idoneità che ne attesti il rinnovo. Attenzione poi a provocare un incidente con la patente scaduta. In questo caso infatti, la compagnia assicurativa non risarcirà i danni che sono stati causati e si rivarrà sul proprio assicurato che ha generato il sinistro. Dunque, quest’ultimo dovrà pagare di tasca propria i danni provocati alle cose e alle persone.
Rinnovo patente di guida: quando bisogna farlo
Da quello che abbiamo visto in precedenza è meglio non correre rischi e procedere al rinnovo della patente di guida. Ricordiamo che sono due i fattori che incidono sul rinnovo: l’età del conducente e la categoria di patente posseduta. Ricapitolando, le patenti A e B vanno rinnovate:
- ogni 10 anni (fino a 50 anni);
- ogni 5 anni (tra i 50 e i 70 anni);
- ogni 3 anni (tra i 70 e gli 80 anni);
- ogni 2 anni (oltre gli 80 anni).
Tutte le altre categorie di patenti (C, D eccetera) vanno invece rinnovate ogni 5 anni. Riguardo alle scadenze, il decreto legge n. 5 del 9 febbraio 2012 ha stabilito che la patente di guida scade il giorno del compleanno del conducente. La modifica riguarda però solo le patenti A e B (AM, A1, A2, A, B1, B e BE) con scadenza ordinaria, cioè con durata non limitata. Nulla cambia, invece, per le patenti C e D (C1, C1E, C, CE, D1, D1E, D e DE), per le CQC (Carta di Qualificazione del Conducente) e per le patenti A e B rinnovate con visita effettuata da una Commissione medica locale o da medici Asl specialisti nell’area della diabetologia e delle malattie del ricambio. Cosa vuol dire che la patente scade al compleanno? In pratica, se una persona che compie gli anni il 15 dicembre ha una patente valida 10 anni e ha effettuato la visita di conformità il 10 ottobre 2016, avrà la patente rinnovata fino al 15 dicembre 2026, cioè per 10 anni dalla data della visita più i giorni fino al compleanno. Dai rinnovi successivi (che dovranno essere effettuati entro la data del compleanno) la patente verrà confermata per il periodo di validità ordinario calcolato a partire dalla data della scadenza e non dalla data della visita medica.
Seguici qui