Peugeot 9X8, l’evoluzione di un progetto sfidante: dagli oltre 15.000 file digitali all’auto in pista

Un ambizioso e impegnativo percorso di progettazione

Peugeot 9X8, l’evoluzione di un progetto sfidante: dagli oltre 15.000 file digitali all’auto in pista

Prima di giungere alla costruzione della Peugeot 9X8, passata inizialmente attraverso i prototipi fino ad arrivare al modello finale che esordirà in gara alla 6 Ore di Monza il 10 luglio, gli ingegneri, i designer e i tecnici della Casa del Leone hanno portato avanti una fase preliminare altrettanto decisiva, quella di un’accurata, ambiziosa e innovativa progettazione digitale.

La Peugeot 9X8, prima ancor di scendere in pista per i primi test, è stata in fase iniziale un progetto digitale di poco più di 50 gigabyte composto da 15.267 file memorizzati su un disco rigido.

Grazie al digitale è stato possibile immaginare la Peugeot 9X8 come hypercar senza ala posteriore, potendo effettuare approfonditi studi tecnologici resi possibile dai sofisticati e moderni software digitali. Così l’idea della 9X8 priva di spoiler ha iniziato a funzionare nei test virtuali diventando poi opzione concreta per la realtà.

Partendo da zero, i team di Peugeot Sport hanno lavorato per due anni sulla modellazione della vettura, sfruttando programmi informatici sviluppati ex novo e funzionalità digitali, il tutto al servizio dell’ingegnosità. Con l’obiettivo chiaro e condiviso di raggiungere le vette delle gare di durata, in prima battuta il dipartimento di ingegneria di Peugeot Sport analizza attentamente il regolamento per capire cosa sia permesso e cosa no, per iniziare a immaginare cosa possa essere effettivamente realizzabile.

A questo punto viene preparato il capitolato, mettendo nero su bianco esigenze e obiettivi di prestazioni da raggiungere nel contesto del regolamento, che poi vengono dettagliati in una serie di documenti specifici correlati tra loro.

Seguendo ciò che è stato definito nel capitolato generale, vengono proposte poi più ipotesi di architettura attraverso dei concept. In questa fase, la creatività umana risulta decisiva e determinante, con quella dei designer di Peugeot Sport che ha trovato la sua migliore e convincente espressività sulle forme della 9X8 come la conosciamo oggi, alla vigilia del suo debutto in pista nel Mondiale WEC.

Altro momento importante è quello dalla simulazione CFD (Computational Fluid Dynamics), comunemente usata in aerodinamica, che serve come riferimento per il flusso dei fluidi e tiene conto dei fenomeni fisici o chimici, come le turbolenze e l’eccitazione termica.

Simulazioni digitali e virtuali permettono di ottimizzare al meglio il design e in alcuni casi anche di scegliere il materiale più adeguato per un determinato componente dell’auto. Così alla fine dello sviluppo digitale, dai dati tecnici della Peugeot 9X8 contenuti nell’hard disk è derivato il primo modello in scala reale, destinato alla galleria del vento, e poi un’auto da corsa fisica, destinata allo sviluppo in pista.

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