Pininfarina, il CEO Angori: “L’auto? Meglio pensare anche ad altro”
Sebbene oggi l’automotive rappresenti ancora il 70-75% del fatturato l'azienda torinese guarda oltre
“Grattacieli, arredi, cucine, oggetti d’uso quotidiano”: non solo auto nel futuro di Pininfarina. Lo afferma il CEO Silvio Angori, mentre l’azienda festeggia 95 anni di storia. “L’obiettivo è arrivare al 50-50 tra automotive e non-automotive entro tre anni”, annuncia.
Pininfarina punta a diversificare le sue attività
Sebbene oggi l’automotive rappresenti ancora il 70-75% del fatturato, la celebre realtà torinese – oggi a maggioranza Mahindra – guarda oltre. “Il nostro obiettivo non è il lusso in senso stretto, ma l’esclusività”, chiarisce Angori, sottolineando come anche nei settori industriali emerga la raffinatezza del design Pininfarina. Nell’auto, la collaborazione con i grandi marchi continua, ma “il vero lusso è un’attitudine, uno stile di vita. Il nostro obiettivo è proporre un lifestyle Pininfarina”.
Non si nasconde che il settore automotive attraversi un momento critico. A pochi chilometri da Pininfarina, anche Italdesign – fondata da Giorgetto Giugiaro – è ora in vendita: il gruppo Audi-Volkswagen cerca acquirenti, preferibilmente fuori dal mondo dell’auto.
Una crisi di sistema, secondo Silvio Angori, che chiede regole più flessibili: “Le norme dovrebbero indicare gli obiettivi, non imporre le tecnologie”. Ridurre le emissioni è giusto, spiega, ma lasciando libertà sui mezzi per farlo: “Le auto elettriche faticano a decollare, segno che i limiti non sono ancora superati. Così si rischia di bloccare soluzioni alternative”. Come i carburanti sintetici, “che permetterebbero anche a un V8 di esistere con emissioni quasi zero. Il futuro richiede visione, ma anche apertura”.
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