Pirati della strada, in Italia è un fenomeno in aumento

Nei primi sei mesi del 2015 si sono contate 61 vittime

Il fenomeno della pirateria in strada è in aumento in Italia e, secondo l'Asaps, bisognerebbe inasprire la pena in caso di fuga con la revoca della patente fino a trenta anni. Nei primi sei mesi dell'anno sono 49 (17,9%) i pirati della strada per i quali si è riusciti ad accertare lo stato di ebbrezza da alcol o droga
Pirati della strada, in Italia è un fenomeno in aumento

Pirati della strada – Quello della pirateria stradale è un fenomeno in aumento nel nostro Paese. “Nei primi sei mesi del 2015 i casi di pirateria stradale sono aumentati del 4,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.“, ha dichiarato Giordano Biserni, presidente dell’Associazione amici di polizia (Asaps). Dall’inizio dell’anno al 30 giugno, sono stati 484 i casi di pirateria stradale registrati in Italia, con 61 vittime e 575 feriti.

La fotografia scattata dall’Asaps nell’ultimo rapporto dell’Osservatorio “Centauro” è decisamente inquietante e nel solo mese di luglio, quindi, in 31 giorni, si sono contati 10 morti e 112 feriti in 96 episodi. Nei primi sei mesi dell’anno sono 49 (17,9%) i pirati della strada per i quali si è riusciti ad accertare lo stato di ebbrezza da alcol o droga. Un dato in calo rispetto allo stesso periodo del 2014 (21,7%). Secondo l’Asaps, però, il “calo è relativo”, perché se si considerano le sole piraterie mortali, il dato legato all’abuso di alcol sale al 20,5%. Inoltre, 14 pirati sono risultati positivi ai test antidroga, in aumento rispetto ai 9 dello scorso anno. Biserni “giustifica” i pirati affermando che “una persona sotto effetto di stupefacenti, che uccide su strada è punita con la pena di 12 anni di reclusione. Chi fugge, invece, risponde di omicidio colposo aggravato per violazione del Codice della strada, con una pena da 2 a 7 anni, cui si aggiunge l’omissione di soccorso, da 1 a 3 anni di reclusione, per un totale di 10 anni.”

E poi spesso il pirata della strada non viene trovato e, quindi, per l’Asaps la soluzione ideale sarebbe inasprire la pena in caso di fuga con la “revoca della patente fino a trenta anni“. Intanto, l’Asaps saluta con molto piacere la sentenza della Cassazione che renderà possibile l’arresto oltre le 24 ore qualora siano iniziate subito le indagini e non si siano interrotte.

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