Prezzi benzina: Spinaci “Non ci sarà un’ulteriore impennata”

Non sono attesi problemi di distribuzione in Italia

Prezzi benzina: Spinaci “Non ci sarà un’ulteriore impennata”

I prezzi dei carburanti stanno salendo da molto tempo e stanno raggiungendo livelli record in Italia, con i 2 euro al litro al servito per la benzina superato nella giornata di ieri. C’è il timore possano crescere ancor di più, a causa della situazione in terra ucraina. Ma secondo gli esperti non dovrebbero raggiungere i livelli temuti.

Il prezzo del petrolio

Claudio Spinaci, presidente dell’Unione energie per la mobilità, ha spiegato la situazione a Quattroruote: “La causa dell’aumento dei prezzi alla pompa di benzina e gasolio è unicamente l’incremento della materia prima – le sue parole – Ed il prezzo del petrolio ha avuto rincari più contenuto. Il Brent quota attorno ai 102 dollari al barile, un prezzo elevato, ma lontano da massimi storici. Oggi la logistica del petrolio ha una flessibilità tale da garantirne comunque la disponibilità”.

Il problema principale è, tuttavia, la “debolezza dell’euro”. La moneta unica è la causa degli aumenti dell’ultimo periodo: “Oggi il costo in euro è simile a quello che avevamo nel 2008, quando il Brent era oltre i 130 dollari al barile. Se avessimo il cambio di allora, lo pagheremmo 58-59 euro al barile, rispetto agli attuali 81-82”.

Cosa attendersi

Secondo Spinaci, “dovremmo avere ancora un periodo di prezzi alla pompa abbastanza alti, ma non dovrebbero impennarsi”. Il prezzo del petrolio, infatti, non dovrebbe aumentare ancora sensibilmente, perché “la parte speculativa si sta riassorbendo”. E non sono attesi problemi di distribuzione, perché “solo il 10% del petrolio importato dall’Italia è di provenienza russa. Era peggio con la guerra in Libia, da cui importavamo il 20% del nostro fabbisogno”.

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