Princess S72 2023: la prova dello yacht britannico da Sanremo [VIDEO]
Le sensazioni di Maurizio Bulleri alla guida del 72 piedi
Princess S72 – Lo yacht che stiamo per vedere sicuramente piacerà a molti appassionati ma, al contrario, sconsiglio la visione a chi è veramente intenzionato ad acquistare uno yacht di questo tipo. Perché, dopo aver visto questo servizio, probabilmente non potrà più accontentarsi di altri modelli. Si chiama S72 ed è costruito in Inghilterra a Plymouth da Princess Yachts, lo ha progettato il cantiere, lo studio navale Olesinski e Pininfarina. Insieme hanno già disegnato 13 yacht Princess e ne stanno disegnando altri. Insomma, squadra che vince non si cambia.
Le caratteristiche
S72 è certamente tra i più bei fly di questa misura. Mi piace il profilo, con linee lunghe estese, che rendono sportivo questo yacht, che sembra un coupé, piuttosto che un Flying Bridge. Mi piacciono le forme con cui i fianchi si raccordano alla poppa, per cogliere la bellezza da ogni angolazione. Alcuni profili esprimono un carattere forte, altri sono quasi sensuali. Guardate questi arredi, come sono perfettamente coordinati tra loro e come sono in sintonia con lo stile della barca, anche il volante è stato disegnato da Pininfarina. Il mobilio, apparentemente sospeso, ci fa percepire uno spazio maggiore e non ci fa sbattere le dita contro la base, il fondo dell’hangar è molto basso, così è più facile varare e arare il tender, naturalmente, dopo aver abbassato la plancia bagno. Nel portellone, hanno ricavato un gavone e, accanto, c’è l’accesso al quartiere equipaggio con due cuccette e un bagno.
Il design è importante, ci fa percepire un mondo migliore attorno a noi. Stupende le forme del divano del pozzetto, tutto è in armonia e l’armonia dà una sensazione di benessere. Il tavolo ha quel sapore marino oggi sempre più raro, spigoli arrotondati su entrambi gli assi, portabicchieri e tientibene. Due intelligenti soluzioni. La terza stazione di comando, per le manovre in porto, e il vano per la zattera di salvataggio. La trave, che sostiene la scala per andare sul Fly, non è al centro, ma spostata, così è meno invasiva e guardate come questi gradini siano in sintonia con la silhouette del fianco. A prua l’immancabile prendisole, ma soprattutto una zona living molto ampia, per tante persone, un’area da usare piacevolmente anche in porto. Volendo riparati dal sole, basta sistemare un tendalino. Pratico il portaoggetti dietro lo schienale, alzando la vetrata il bar esterno diventa tutt’uno con la cucina interna. Ci sono tutti gli elettrodomestici, incluso l’ice maker, mentre la cantina per i vini e i bicchieri sono nella zona dei divani che è ariosa, molto elegante, anche qui gli arredi sono staccati dal pagliolo.
Le poltrone di pilotaggio sono eleganti e sportive al tempo stesso, accanto la porta sul passo avanti, sul lato opposto un finestrino e sopra il tetto apribile, per sentirsi all’aperto anche pilotando dall’interno. Questa è una zona molto piacevole per rilassarsi, per il carteggio o semplicemente per appoggiare un PC e godersi da qui la navigazione. Un marchio di fabbrica dei grandi yacht Princess, l’accesso alla cabina ospiti separato da quello alla cabina armatoriale. L’arredamento conserva quel sapore nautico per me irrinunciabile, i materiali sono bellissimi e le finiture impeccabili. Accanto alla zona vanity, che serve anche da studio, c’è una libreria a giorno, di fronte un divano a due posti. Per costruire ambienti così confortevoli realizzano un mock-up, cioè un modello in scala 1:1 di ogni ambiente mentre progettano la barca. È un metodo tradizionale che però offre ancora vantaggi, rispetto al computer.
Sul lato di poppavia, ci sono la cabina armadio, il bagno con due lavabi e la doccia, che ha la vista sul mare, ma anche sulle altre barche se siete in porto. La cabina vip nel vertice ha spazi e altezze molto comodi. Ci sono tantissimi vani storage: sotto il letto, in murata sopra le vetrate. In bagno è in suite, poi ci sono altre due cabine, con due letti singoli convertibili in matrimoniale, con un semplice comando elettrico. Dal corridoio, si accede al bagno comune e alla lavanderia.
La prova
Partiamo da Sanremo, dove ha sede Marin Group, il distributore esclusivo per l’Italia di Princess e facciamo rotta verso la Francia. Questo esemplare dell’S72 è equipaggiato con due motori Man 12 cilindri a V da 1800 cavalli di potenza. Spingo dolcemente le manette, per portarlo in planata, senza usare i flap. Questo mi dà modo di verificare il corretto assetto, anche alle basse andature di questa unità. Un perfetto bilanciamento dei pesi, entra in planata facilmente e senza alzare la prua. Motori a 1.260 giri di velocità, quasi 14 nodi, è già in assetto planato.
La strumentazione Binding è eccezionale, in un solo quadro potete vedere i giri del motore, la percentuale di carico da tenere sempre sotto osservazione e soprattutto quando navigate in crociera per scegliere quella la quali motori sono più rilassati e quindi consumano anche meno carburante, e naturalmente anche il flusso del carburante. Poi ci sono le temperature, le pressioni, non solo dell’olio del motore, ma anche del riduttore. Abbiamo persino lo storico, cioè come le temperature sono cambiate nel corso della navigazione. In questo momento la linea è piatta perché abbiamo appena cominciato. In quest’altra schermata, possiamo controllare i motori sia quello di sinistra che quello di destra e, se vogliamo in un attimo controllare la situazione delle sentine, qui c’è il pulsante che ci porta direttamente sugli allarmi delle varie pompe. Sono tutte spente, va tutto bene.
Venti nodi di velocità, qualche giro meno di 1.600, il consumo è di 130 litri per ciascun motore. Soprattutto la navigazione è esageratamente confortevole, silenziosa. Facciamo un altro step, andiamo a vedere cosa succede a 25 nodi. Il mare oggi è veramente calmo ed è un peccato, perché le carene di Princess nascono nella Manica dove devono subito, appena varate affrontare, delle onde importanti. È lì che le testano, è lì che le progettano e quindi siamo sicuri che, anche quando queste imbarcazione si troverà a condizioni un po’ impegnative, si comporterà come sappiamo. Come abbiamo già visto, testando tanti yacht di questo cantiere. Venticinque nodi appena superati, 1.800 giri motore e siamo a circa 190 litri per ciascun motore. Ora 1800 giri è un regime piuttosto basso, un regime più che confortevole per i motori. Andiamo oltre. Abbiamo il serbatoio del carburante piani a circa il 50%, poco di più, i motori adesso sono a 2.000 giri di minuto, il carico è di circa il 70%, possiamo tenere questa andatura per tutto il tempo che vogliamo e, infatti, anche le temperature sono ottimali e la velocità di 30 nodi. Magnifico. L’impegno in una virata con tutto l’angolo di barra.
Magnifico il controllo, molto preciso, molto rapido e, a proposito di rapidità, andiamo all’85% del carico dei motori. Quello che viene normalmente considerato come il regime massimo di crociera. 2160 giri, 2.170 il motore di destra, siamo a 33 nodi e mezzo. Questa è una velocità di crociera molto alta per una barca di 72 piedi, ma non è la massima di questo modello. Giù la manetta: 37,8 nodi, proviamo ad abbassare leggermente i flap, è giusto per stenderla, quindi per spostare un po’ meno acqua. Aumenta un po’ la superficie bagnata di carena, ma troviamo un assetto forse leggermente migliore. Sfioriamo i 38 nodi e, anche a questa velocità, possiamo manovrare come vogliamo, con la stessa semplicità che ho riscontrato alle andature di crociera. Meglio di così… Ci sono ancora un po’ di miglia da percorrere per arrivare in Francia, ma con questo comfort non è un problema.
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