Quadro 4, una moto sicura come un’auto!
Abbiamo provato il primo scooter a 4 ruote al mondo, si guida con la patente B ed è straordinario!
Quadro 4: Lo abbiamo testato per la sezione del nostro sito dedicata alla moto, perché malgrado le ruote siano 4, resta comunque uno scooter. In realtà siamo di fronte ad un concetto completamente nuovo e mai visto, che si propone di rivoluzionare la mobilità urbana. Visto e considerato che oltre al numero di ruote si propone anche ad un pubblico di non motociclisti, ci sembra giusto parlarne anche da queste pagine. Quanto tempo trascorrono gli automobilisti bloccati nel traffico cittadino, pensando a quale possa essere l’alternativa migliore per evitare le code? Personalmente essendo sia un appassionato delle 4, quanto delle 2 ruote, odio talmente tanto il traffico da aver utilizzato il mio scooter per muovermi in città in qualsiasi condizione possibile, neve inclusa. Di certo però la sicurezza non è la stessa, basta un po’ di umido, senza parlare di ghiaccio, neve o altre situazioni pericolose, per rischiare di incorrere in un incidente. E se questa parola, associata ad un’auto nel lento traffico cittadino si traduce fortunatamente in un conto dal carrozziere per la riparazione, quando si è in moto o in scooter il discorso cambia. Cadere a terra, anche a velocità ridotta, significa rischiare di farsi male, oltre che rovinare gli abiti che si indossano ed il mezzo che si guida. Basta un semplice imprevisto, una precedenza non rispettata da qualcuno che finisce per tagliarci la strada o urtarci e anche il centauro più esperto può finire in terra. Queste ragioni insieme magari alla necessità di doversi sobbarcare gli oneri economici e non per dotarsi di una patente specifica, fanno desistere gli automobilisti dal diventare scooteristi / motociclisti.
Per risolvere il problema della stabilità e della sicurezza degli scooter, da fine anni ’90 Luciano Marabese, noto designer che ha realizzato alcune delle motociclette italiane più belle dagli anni ’80 in poi, è attivo nell’ambito dei sistemi definiti “di pendolamento”, alla base della realizzazione appunto dei primi scooter a 3 ruote. Si è dovuto aspettare fino al 2006 però per vedere in produzione il primo Piaggio MP3, perché industrializzare questa soluzione era tutt’altro che banale. Fin da subito la curiosità intorno a questo veicolo è stata moltissima e sono apparsi evidenti i vantaggi in termini di sicurezza e stabilità. Ciò che prima era un terreno colmo di insidie anche per un pilota esperto, diveniva di colpo alla portata di tutti incluso l’automobilista che mai prima aveva provato un veicolo a due ruote. La doppia sospensione anteriore collegata a due ruote indipendenti rende infatti sicura la marcia anche su pavè, rotaie, asfalto a bassa aderenza, oltre a mettere al sicuro anche con brusche frenate effettuate a veicolo inclinato (nel 2006 l’ABS era agli albori in campo motociclistico e comunque ancora oggi non risolve tutti problemi). Oltretutto la doppia ruota anteriore incrementa il comfort, rendendo migliore l’assorbimento delle asperità. Il tutto senza grossi sacrifici rispetto ad un normale scooter, perché gli ingombri restano simili, il manubrio è sempre il punto più largo, quindi la praticità nel traffico ed anche nel parcheggio restano sostanzialmente le medesime. Dal 2006 in poi la strada è stata poi percorsa da altri, che hanno sviluppato analoghi prodotti a 3 ruote, tra cui, a partire dal 2010 anche una piccola Casa svizzera, la Quadro, a capo della quale troviamo proprio la famiglia Marabese, fondata dal padre insieme ai due figli Riccardo e Roberto. Per chi non la conoscesse, quadro è una Casa svizzera che si è strutturata come una piccola multinazionale, perché riesce a mettere insieme il design e la progettazione italiani a sede e capitali elvetici, con la produzione in parte europea (l’impianto frenante è realizzato in Spagna, ad esempio) e principalmente a Taiwan, grazie alla partnership con Aeon. Se a qualcuno questo suonasse come un indice di scarsa qualità, possiamo invece assicurare che gli standard qualitativi della produzione in questi Paesi, soprattutto quando il committente ha una esperienza di oltre 30 anni nel settore come la famiglia Marabese, sono tutt’altro che malvagi e molto simili ai nostri. L’idea con cui nasce è quella di spingersi oltre ai tre ruote come erano in quel momento, con una soluzione ancora più innovativa per le sospensioni anteriori, che diventano interconnesse con uno schema simile ad altre utilizzate in ambito automobilistico, che viene brevettata con l’acronimo HTS (Hydraulic Tilting System), e contemporaneamente con il progetto di un veicolo con doppia ruota anche al posteriore.
I risultati nel primo caso sono abbastanza immediati, perché il 3 ruote di Quadro si afferma e conquista importanti quote di questo segmento di mercato, dove la Francia (ed in particolare la sua capitale Parigi), la fa da padrone, forse soprattutto per le condizioni climatiche difficili. Viene apprezzato per un livello di sicurezza e stabilità ulteriormente elevato rispetto agli altri 3 ruote. Piace ai motociclisti che riescono a fare acrobazie in sicurezza, perché si riesce addirittura a metterlo di traverso spalancando il gas in curva con il mezzo inclinato a 45°, piace al pubblico di provenienza automobilistica per la facilità e la sicurezza di marcia. Per quanto riguarda il 4 ruote invece lo sviluppo sarà più complesso e lungo del previsto. Tant’è che il Quadro 4 che abbiamo provato è ben lontano dal prototipo del 2010. Il 78% dei suoi componenti è stato rifatto e migliorato, fino ad arrivare a questo nuovo ed innovativo veicolo, con cui l’asticella viene ulteriormente innalzata.
A guardarli da fermi è chiaro da subito che siamo di fronte a due concetti molto più diversi rispetto a quanto non possa sembrare. Per sviluppare l’innovativo retrotreno tutto è stato stravolto. Il motore non è più il braccio della sospensione come sui classici scooter, ma avanza in posizione centrale per far posto alle sospensioni posteriori. La trazione è su entrambe le ruote posteriori e per questo viene adottato un differenziale integrato del blocco motore, collegato a due cinghie dentate che portano alle ruote la potenza del propulsore. Già a veicoli fermi le differenze sono eclatanti. Un 3 ruote “di prima generazione” come un MP3 richiede uno sforzo non indifferente per essere riportato dritto se lo si inclina lateralmente, il tre ruote di Casa Quadro invece è più leggero, perché sostenuto dai pistoni idraulici del sistema HTS anteriore. Il Quadro 4 addirittura sta in equilibrio praticamente da solo e non cade nemmeno se appoggiato lateralmente sui tamponi di fine corsa che bloccano la caduta a 45° di angolazione. Questo nella guida si traduce in due cose. La prima è la più evidente ed importante: è praticamente impossibile farlo cadere. Ha la capacità di recuperare dalle situazioni più assurde. Si può frenare a veicolo inclinato senza metterlo in crisi, si possono effettuare brusche accelerazioni in curva anche sullo sterrato senza correre alcun rischio. Sul veloce poi la stabilità è qualcosa di difficilmente paragonabile anche ai migliori scooter a 3 ruote.
La seconda cosa è che la tendenza a restare dritto comporta uno stile di guida che va reimparato nei primi chilometri se si è motociclisti da tempo. Tende ad allargare le traiettorie rispetto a quanto farebbe un veicolo a 2 ruote e bisogna indurlo a “cadere in piega”. Questo è strano per i motociclisti, ma è invece una cosa che da sicurezza e serenità a chi proviene dalle 4 ruote, perché meno abituato a dover gestire l’equilibrio di un veicolo. Nel traffico cittadino poco cambia a livello di comodità e versatilità, il Quadro 4 è un po’ più lungo di un normale scooter, ma la larghezza è similare (resta valido il concetto che il punto più largo è sempre il manubrio). Oltretutto la presenza del freno a pedale, oltre alle due classiche leve dei freni che prevedono un sistema ad azione combinata sui 4 dischi, rende il Quadro 4 guidabile con la normale patente da auto, superando il vincolo della cilindrata posto a 125. Il motore 350 è parco nei consumi, ma i 30 cavalli sono sufficienti a muoversi bene anche su percorsi extraurbani, con una velocità massima prossima ai 140 Km/h indicati. Insomma, un’idea che ad alcuni sembrava folle è diventata realtà e si propone come alternativa più sicura a chi proviene dal mondo degli scooter, come soluzione ai problemi della mobilità urbana per chi invece utilizza da sempre solo le auto. Vi possiamo garantire che chiunque può guidarlo in sicurezza, addirittura più alta di quella di un’auto in determinate condizioni. Con fondi a bassissima aderenza riesce ad essere infatti meno pericoloso di un’auto, cosa che potrebbe sembrare incredibile, ma che abbiamo invece potuto provare di persona.
Foto del test by “LINGEGNERE”
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Ciao, avendo solo la patente B sarei tentato ma avrei preferito una configurazione moto non scooter. …ci sono problemi tecnici o aktro?
Ciao Renato, data la connotazione votata all’utilizzo urbano ed alla praticità la configurazione scooter era una scelta obbligata. Per i problemi tecnici ti possiamo rassicurare, nella nostra prova è andato tutto benissimo. Ti consigliamo di andare a vederlo e provarlo, è in fase di lancio e non dovresti aver problemi a concordare un test ride.
Vorrei vedere quadro 4 dal vivo ma il concessionario di Bologna non c’è l’ha dove posso vederlo?
Ciao, posseggo il Quadro 4 da 2000km..
Misurata con gps, la velocità massima non supera assolutamente i 125km/h (corrispondenti a 140km/ indicati). È normale?
Grazie
Massimiliano
Ciao Massimiliano se ti stufi del quadro 4 ruote contattami sono molto interessato ad acquistarlo