Mercedes G 65 V12 AMG SW, prime impressioni di guida

Un mezzo che almeno una volta nella vita andrebbe provato

Abbiamo avuto il piacere e la fortuna di guidare per voi una delle auto più esagerate ed esclusive sul mercato. Un fuoristrada vecchia maniera con sotto al cofano un incredibile V12 biturbo da 612 cavalli e mille newtonmetri, che trovate nel listino al prezzo di 271 mila euro!

Ci sono auto che difficilmente, anche lavorando nel settore auto, si ha l’occasione di provare. Alcune addirittura di vedere dal vivo, saloni a parte, perché ne vengono venduti davvero pochi esemplari. Tra queste sicuramente la classe G nella versione 65 V12 AMG, il punto più estremo del concetto AMG, con un motore da 612 cavalli e 1000 Nm di coppia montati sul più classico fuoristrada di casa Mercedes, con un peso di oltre 27 quintali e 34 anni sulle spalle, visto che il lancio del modello originale da cui deriva è datato 1979. Tanto per capire il livello di esclusività di questa auto, la versione G63, equipaggiata con motore 8 cilindri 5.5 da 544 cavalli si ferma a poco più della metà del prezzo “mostruoso” del G65 V12, che è di ben 271 mila euro! Noi questa occasione l’abbiamo avuta, e non ce la siamo lasciata sfuggire. Il contesto è quello della presentazione della Classe A AMG, a cui Mercedes ha portato una buona parte dei suoi modelli, nelle versioni più sportive. L’elenco è di quelli molto interessanti, una serie di sigle che non lascia certo indifferenti gli appassionati: GL63, CLS63 Shooting Brake, la classica C63 qui in versione station wagon e proprio una G65. Il primo test drive lo facciamo con la protagonista della giornata, ma alla prima sosta, quando ci viene proposto di cambiare auto, non abbiamo alcun dubbio: prendiamo la più assurda, il fuoristrada, e non Suv perché la classe G non vuole proprio esserlo, con il V12 biturbo e 1000 Nm di coppia!

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Una delle domande che spesso ci si pone quando si parla di classe G AMG, è il motivo di tanta differenza di prezzo tra la 63 e la 65: 143 mila euro la prima, quasi il doppio la seconda. I contenuti cambiano, le differenze non sono certo limitate ai soli propulsori da 8 e 12 cilindri, ma da soli non giustificano il prezzo. Noi una risposta la abbiamo, ed è l’esclusività. La G65 doveva essere il top del top, anche nei listini della casa. In effetti sono davvero poche le persone che possono levarsi uno sfizio del genere, privo, almeno apparentemente, di giustificazioni logiche. Ci vengono consegnate le chiavi e proviamo a scoprire se ne esistano. Anche a vettura ferma ci si rende conto a cosa andiamo incontro, aprire la porta riporta al passato, la classe G è un fuoristrada vero, si “sale” davvero a bordo, in senso fisico, perché il sedile è ben lontano da terra e si domina la strada dall’alto, con una posizione di guida a cui non siamo più abituati. Il collega che ci consegna le chiavi ci mette in guardia: va guidata con cautela, prendendoci confidenza senza esagerare.

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Gli interni sono, ovviamente, curati nei dettagli. Si fanno notare, ad esempio, i due schermi dietro ai poggiatesta dei sedili anteriori, la pelle traforata e con cuciture a rombi, anche sul lato interno del portellone del baule, l’alcantara sul cielo, le scritte AMG retroilluminate sui battiporta. L’accensione è uno dei momenti più interessanti, il sound del V12 ha sempre il suo perché! Fa una certa impressione pensare che sia la stessa base di partenza per i motori delle hypercar della Pagani. Mettiamo il cambio in D e acceleriamo con cautela. Ci si sente un po’ osservati, non è un’auto con cui si passa sotto traccia, e ci si chiede cosa pensi la gente guardandoci, sapendo che un mezzo sorrisino è stampato sul viso e non riusciamo a togliercelo… Dopo qualche remora iniziale proviamo a vedere cosa sappiano fare gli oltre seicento cavalli che abbiamo a disposizione. Dopo un paio di curve scopriamo che uno dei concetti base della guida sicura, quello di abbattere la velocità prima delle curve, qui diventa un obbligo, senza alcuna possibilità di fare eccezioni. La fisica non si combatte nemmeno con enormi gomme da 275 montate su cerchi da 20 pollici e con l’elettronica, quando si è alla guida di quasi 3 tonnellate di veicolo, con un baricentro parecchio più elevato delle berline sportive o dei moderni SUV a cui siamo abituati. La G65 va guidata con attenzione alle curve ed agli spostamenti di carico, ma ci si può divertire. Le frenate e le successive riaccelerazioni non sono infatti un problema, anzi, è un piacere sentire il sound del V12 sovralimentato in uscita di curva. Ma attenzione a non accelerare troppo presto, altrimenti l’ESP interviene subito tagliando la potenza. Se lo volete disabilitare lo potete fare, a vostro rischio e pericolo, ma oltre una certa velocità la spia di spegne e torna a funzionare il controllo elettronico, per motivi di sicurezza. La stazza del G65 AMG non consente di scherzare. In autostrada è impressionante “sondare” le disponibilità di potenza di questo mito a quattro ruote. Se ai classici 130 chilometri all’ora premete a fondo il pedale dell’acceleratore, l’AMG Speedshift Plus 7G-TRONIC scala 4 marce, passando dalla settima alla terza, e vi incolla allo schienale. Sensazionale! Forse anche dopo averlo guidato è impossibile trovare un motivo per giustificare l’esistenza e l’utilità di un mezzo simile, ma il suo bello è proprio questo, non essere per nulla banale e scontato, puro eccesso fine a se stesso.

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Le prestazioni dichiarate sono 230 chilometri orari autolimitati e 5,3 secondi per l’accelerazione 0-100, un decimo in meno della versione G63. Una nota sui consumi, anche se crediamo siano assolutamente l’ultimo pensiero per l’acquirente di questa auto. Esagerando, godendosi tutti i 612 cavalli a disposizione, il consumo indicato non scende mai sotto i 4-5 chilometri con un litro: ci aspettavamo molto peggio. Con un uso più civile e moderato non sappiamo quanto possa consumare, non siamo riusciti a contenerci molto nel tratto che abbiamo percorso al volante di questo giocattolo di casa AMG: il dato dichiarato è di 17 litri per 100 chilometri.

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